Sentii, e vorrei sbagliarmi perchè non mi sono appuntato "chi" l'ha detto, che i
referendum sono la morte della democrazia. Ritengo che non sia vero. Con un referendum si è deciso: fra monarchia e repubblica; sul divorzio; sul finanziamento pubblico ai partiti; sull'interruzione di gravidanza; sulla preferenza unica; sul sistema elettorale; sulla scala mobile; ecc. Essi sono previsti dalla costituzione, di tipo abrogativo ed eventuale nel corso della procedura di riforma della costituzione, e sono uno strumento di espressione diretta dei cittadini su alcune questioni che si ritiene siano importanti. Non starò a fare una lezione di diritto costituzionale per non essere noioso nè perchè si dà per scontato che molti, se non tutti, sappiano almeno la costituzione, ma almeno chiariamo una cosa: il referendum non si tocca!! Con la classe politica che ci ritroviamo se togliamo, o gli diamo l'agio di togliere, anche questo siamo davvero alla frutta dato che poi non ci potremo lamentare se scopriamo di vivere in un'oligarchia vischiosa verso l'alto: C'è un precedente: Amato nel 1991 quando c'era odore di referendum sulla preferenza unica e sistema elettorale dichiarò che i referendum erano "incostituzionalissimi": subito smentito dalla Corte Costituzionale che li dichiarò ammissibili e fu solo in quel modo che la I° repubblica cadde, o meglio, s'incrino la cappa di nebbia che c'era allora sulla società. Poi la classe politica inventò il Mattarellum (con lo scorporo) e difatti inquinò l'esito maggioritario del voto referendario in senso proporzionale: ma la botta la sentirono eccome. Nel risentire le parole che i referendum sono la morte della democrazia mi sono venuti i brividi se penso che oggi, ad esempio, partiti con meno del 5% dei voti decidono della vita e della morte di una coalizione; oppure che si (ri)parla di proporzionale quando abbiamo visto i guasti che la proporzionale ha fatto nella I° repubblicae il sistema di potere che si era venuto a creare e solo i referendum insieme alle inchieste giudiziarie e alla ventata di indignazione popolare che quel sistema partitocratico pervasivo di se in tutta la società venne meno: e per fortuna!! Nel bene e nel male essi sono necessari alla vita democratica italiana più di altri paesi dove pur sono usati più che da noi e quindi è necessario difenderli. Si può discutere sulla soglia, o sul quorum ma eliminarli no, no grazie.