XXI secolo?

Milano da bere o bevuta dalla politica?


Si parla in questi giorni di "un'emergenza" Milano, ed il Sindaco ne ha fatto una
bandiera addirittura scendendo in piazza, in un corteo, per porre con maggior forza il problema. Personalmente ritengo che questa città non stia peggio di altre, anzi ci sono zone del paese (non solo al Sud) dove lo Stato sia completamente assente. Dov'è allora il problema? C'entrano, forse, le prossime elezioni? Ha a che fare la possibile spallata al Governo? Nel centro di Milano lo Stato è presente in vari modi e quindi rivendicare maggior presenza significa togliere uomini e mezzi ad altre città o ad altre zone che forse ne hanno maggiore bisogno: a partire proprio dalla periferia della città dove ci sono zone che fanno impallidire i peggiori timori (a detta degli abitanti) per livello di violenza e criminalità presente. La presenza della Polizia non sarebbe più utile in queste zone e città? E perchè non usare la Polizia Municipale come poliziotti di quartiere e reindirizzare quelli attuali (svolti dall Forze di sicurezza statali) verso altri compiti maggiormente proficui? Eppoi non è solo un problema di repressione ma anche di sociale se (come affermato in un reportage di Rainews24) ci sono parchi abbandonati a se stessi e il Comune non li ripristina ridandoli alla cittadinanza non si può pretendere che la sola repressione abbia effetto. E' vero stiamo parlando della Capitale "morale" (?) e finanziaria del Paese, ha un suo peso specifico ed una sua importanza; è anche vero che ha vissuto una stagione nella quale, appunto la "Milano da bere", il rampantismo ha cambiato il volto della città e della politica che si sono astratte da quello che questa città era prima; è vero anche che passata questa stagione è "stata bevuta" dalla nuova politica più d'immagine che di risoluzione di problemi reali, maggiormente legata ai poteri forti che alla gente; tesa a coltivare i "moderati" e a tralasciare gli abitanti delle periferie lasciandoli nel degrado e nell'assenza delle istituzioni (ma questo è un male di tutta la società italiana di cui Milano ne è solo lo specchio); sono solidale  con il "serpentone" che da Palazzo Marino è arrivato fino alla Prefettura, che era composto dai comitati di quartiere in particolare della periferia e al loro grido di allarme, mi sembrava la "vera" Milano: quella preoccupata della città in tutta la sua interezza delle sua tantissime anime, piuttosto dell'altro corteo quello "ufficiale" che un pò sapeva di antico di un copione già visto troppe volte.