XXI secolo?

La storia dei vinti


Una volta si diceva che la storia la  scrivessero i vincitori a uso e consumo di se stessi, dei vinti, e della storia futura e, fino a prova contraria dell'oggettività storiografica, era così: nelle scuole (di ogni ordine e grado), nelle cerimonie ufficiali ecc. Ma da ieri non è più così. Per la prima volta la Storia la fanno e la dettano (oltrechè scriverla) i vinti anche andando a ritroso. Già da ieri gli USA hanno scoperto che oltre a "non" potersene andare dall'Iraq fecero anche un'errore ad andarsene dal Vietnam negli anni settanta. Già proprio così. Avrebbero a detta del Presidente Bush dovuto rimanere lì "fino alla vittoria finale"
: se non fosse tragica la commedia la si potrebbe anche far passare per una boutade... Non bastavano gli eccidi commessi (agente orange tanto per far nomi e cognomi), e l'aver rovinato almeno due generazioni ora costoro si devono sentir dire anche che avrebbero dovuto restar lì a farsi massacrare per cosa e per chi? Stesso discorso per l'Iraq lo stillicidio quotidiano di giovani americani in quel paese ad una persona nomrale consiglierebbe di farli ritirare (anzi non ce li avrebbe nemmeno mandati dato che il terrorismo non si combatte così ma con l'intelligence) prima che il "crollo" delle "vocazioni" militari sia definitivo e si passi (o meglio si ritorni) alla coscrizione obbligatoria con tanti saluti alla libertà e al liberismo con cui quest'amministrazione ha rotto gli zebedei proprio a tutti: si sentiva ideolofgicamente forte dell'appoggio popolare e delle opinioni pubbliche mondiali ma ha bruciato tutto il credito accumulato (oltrechè dilapidare l'avanzo economico accumulato dai precedenti Governi) e ora si ritrova a ruggire ma senza denti e può solo alzare il tiro ed il tono delle dichiarazioni ma nulla di più. Ed infatti l'ultima è proprio quella che citavo: gli americani hanno fatto male a ritirarsi dal Vietnam. Gli USA ormai danno l'impressione di essere come il più classico dei pugili suonati arrivati all'ultimo round e che si reggono in piedi solo per sforzo di volontà e basta e non riescono a capire la gravità della situazione che hanno messo in piedi e i danni che le future generazioni dovranno subire e ricucire per i colpi di testa di un'accolita (più o meno flice) di petrolieri che mirano solo al profitto e all'affermazione del potere individuale e di casta e scarsissimo senso della socialità e della democrazia così com'è intesa nella loro stessa Costituzione. La perdita di credibilità internazionale in una situazione come quella attuale è pericolosa e a maggior ragoine se non si fa nulla per riparare e riprendere il cammino verso di essa, ma il Nostro Bush invece sembra inanellarne una dietro l'altra alla ricerca di sfide che altri dovranno affrontare in vece sua e il riottenere l'appoggio interno ed internazionale s'allontana sempre di più. Dall'america latina alla russia; dalla cina (piena di aziende americane) al medio oriente gli USA sono e giocano in difesa dovunque non essendo stati capaci di introitare il lavoro precedente e anzi il solco si sta allargando anche laddove gli "amici" li sostenevano: vedi le truppe inglesi che si stanno ritirando dall'iraq. Mi chiedo: mase questo Presidente ha perso il controllo i democratici che hanno la maggioranza non riescono a raccattare qualche repubblicano in cerca di pubblicità gratis per metterlo sotto impeachment? O stanno giocando al massacro (ossia lo fanno cuocere sulla graticola a fuoco lento anche se dovesse costare la vita a migliaia di giovani americani)? Non sarebbe la prima volta che accade in quel paese nè, immagnino, l'ultima: ma la nazione del "migliore dei mondi possibili" sta ora mostrando il suo vero volto ossia di essere lei l'impero del male?piccolo aggiornamento:Michael Walzer, un democratico aderente alla cosiddetta "democrazia muscolare, in un intervista sul Corriere della Sera di oggi (pag. 9 intervista di Ennio Caretto) sebra da un lato dimostrare tutta la delusione per il discorso bushiano dall'altro si pone sulla via scettica del mio post (o meglio io senza saperlo sembro pensarla come lui) dell'inutilità della permanenza americana in Iraq e sull'errato parallelo con il Vietnam che tanto ha segnato intere generazioni di americani. Bene qualcuno che sta aprendo, realisticamente, gli occhi c'è: speriamo che oltre che aprire gli occhi facciano seguire i fatti alle parole!!