XXI secolo?

V-Day "after": le reazioni dei politici


Come ho già avuto ieri modo di dire, ma sembra che tutti sappiano tutto, il V-Day di Grillo è stato un successo. Ma il vero successo è stato vedere il mondo politico (da sempre nel nostro paese, ma anche in altri, arroccato nei palazzi ad coniare strategie, pensare i modi di autoaffermarsi ecc.) dibattervi sopra e in maniera anche preoccupata se non tremebonda. Già hanno incominciato i centristi innazitutto svilendone il significato e minimizzando e poi hanno continuato a Destra dove fra mezzi sorrisi e mugugni pensano che ad esserne toccati sia soprattutto la cosiddetta sinistra, ma non è così dato che anche loro sono parte del sistema e quindi in cuor loro sanno - almeno la parte pensante - che la quota di populismo insita in queste cose (è inevitabile in quanto sono centinaia di migliaia di persone ad essersi mosse e quindi il passaparola è come il giochino del telegramma sussurrato nelle orecchie si inizia con una e si finisce con l'esato opposto) potrebbe diventare un'onda tsunami che travolgerebbe proprio quelli che del populismo hanno fatto la loro bandiera e la loro forza. Ma ad essere seriamente preoccupati sono nella ex sinistra; la sì che ci sono facce lunghe e reazioni scomposte: è lì che ha pescato di più il malcontento "grillista". Su giornali dell'area si parla di "rete che ribolle" e altro dello stesso genere e sono segnali che nelle stanse di potere di quell'area diventano sensibili quando ad essere toccato è il loro bacino di utenza e il loro orticello. E da qui le reazioni: Bertinotti afferma che la soluzione è nella politica, e che Grillo è il dito ma luna è altrove......". Vero. Anzi verissimo. E allora? Che si vuole fare? Si vuole uscire dalle stanza oscure e "grige" dell'oligarchia o rimanervi difendendo il fortino dagli indiani? E questi indiani sono così cattivi oppure hanno delle ragioni nel protestare? Ecco le domande che mi sarei aspettato di sentire nelle reazioni dei politici del cosiddetto centro(sinistra?); invece da un lato timre dall'altra volontà di minimizzare e rilanciare il trito discorso che il problema è della politica e va risolto dalla politica. Roba vecchia, anzi vecchissima ormai la società, quella sana intendo, ha dimostrato di essere già oltre, o meglio, al di là di essi che già corre verso nuove forme di democrazia nella quale i cittadini contano e sono ascoltati e non c'è niente che non li interessi: e fanno sentire la loro voce e, soprattutto, non vogliono più sentire parlare di politica per la politica: non sono deficienti al contrario i cittadini sono, quando serve, attentissimi alle sorti dello Stato dato che è il "loro" Stato quello nel quale vivono e devono farvi crescere i loro figli; lo vorrebbero almeno meno lontano ma soprattutto vorrebbero una classe politica improntata all'ascolto di chi ve li manda e non una che una volta preso il volo diventa sorda a tutto e pensa solo a ripagare le varie lobby che li hanno sostenuti dato che nessuno pensa che una campagna elettorale non può essere sostenuta solo da chi vi partecipa ma servono soldi e tanti e solo che ha in mano il cordone della spesa può decidere che vince e chi no e condizionare i media che accendono i riflettori su questo o quel candidato o partito o schieramento. Ho letto da qualche parte che i "POLITICI SONO COME I PANNOLINI......VANNO CAMBIATI SPESSO" ecco il punto si deve smettere di pensarsi come inamovibili e perenni: si ha un mandato e lo si può rinnovare ma poi cambia il giro e si resta al palo fermi per almeno una legislatura in modo da far fare esperienza ad una diversa batteria di dirigenti politici e si favorisce il ricambio di chi ci governa!! E' vero che dopo la caduta del fascismo e dopo la costituente l'unica cosa forte ed organzzata erano i partiti politici; ed è anche vero che laddove le strutture dello Stato erano crollate essi vi hanno supplito, ma ora la guerra è finita così com'è finito il sistema di potere DC e il suo alter ego all'opposizione, il PCI, ora si deve passare ad altro che non sia il vecchio manico di scopa rivestito a nuovo ma sia realmente qualcosa di nuovo: non importa se questo costerà pensionamenti anticipati nè importa se molti di costoro dovranno reinventarsi in qualcos'altro attuando il classico trasformismo italiano; quello che importa che un'intero paese è stato bloccato per 50 anni dalla DC e dal suo ALTER EGO comunista e ora dal 1993 da Prodi e Berlusconi. Basti si cambi e si abbia il coraggio civile di farsi da parte e fare spazio ad altri che forse governeranno peggio ma almeno di sicuro avranno meno anni e si spera una mente meno chiusi al nuovo che dalla società che avanza. Ricordo sempre la battuta che non "DEVONO ESSERE I CITTADINI AD AVERE PAURA DEL GOVERNA MA IL GOVERNO STESSO AD AVERE PAURA DEI CITTADINI"..........................