XXI secolo?

Il pastrocchio italiano: rigassificatori o energie rinnovabili?


Ha cominciato l'A.D. di ENEL lanciando l'allarme per il prossimo inverno in merito all'aumentato fabbisogno dell'approvvigionamento energetico, in particolare il gas,  che invece sarebbe scarso e potrebbe significare inverni freddi e bui. Poi anche il Ministro Bersani, a margine della Conferenza per il clima ha fatto lo stesso discorso e ha tocca to lo stesso tasto dei ragassificatori come panacea alla scarsità di fonti energetiche e alle scorte che sono basse, oltrechè dire che al carbone non si può al momento rinunciare. E le fonti rinnovabili dove son finite? O la grande industria non le trova ancora tanto economicamente profittevoli da investirvi? E la centrale che la Terna ha costruito in Sicilia che funziona con un particolare procedimento che permette di illmuninare una città di medie dimensioni? Sembra il porto dell nebbie. Insomma il coro delle sirene ha intonato il canto ora vediamo se gli italiani capiscono. Da un lato le resistenze delle locali amministrazioni e degli ambientalisti che si oppongono ai rigassificatori  ma che fanno altrettanto casino se una centrale eolica è costruita in una qualnque zona del paese e inalberano manifestazioni contro di esse perchè "deturpano" l'ambiente, ma il buon senso direbbe che vista la situazione forse un ripensamento globale non sarebbe sbagliato: altri paesi hanno puntato sulla diversificazione delle fonti energetiche e hanno superato le resistenze locali e ambientaliste con una serie di provvedimenti che li hanno rassicurati nei limiti del possibile. Da noi, no. Si ergono barricate solo all'idea di mettere qualcosa che sia solo lontanamente simile a pali per la eolica mentre appunto il solare lo tengono artatamente a costi altissimi: nonostante siamo uno dei paesi europei con la maggiore esposizione solare d'Europa; invece da noi va tutto bene purchè non sia nel nostro giardino di casa.