XXI secolo?

Clima: l'Italia rischia di più degli altri in tema di cambiamenti climatici


Il Belpaese è nei guai e non solo per incuria dei politici ma anche per la sua particolare posizione nel mediterraneo (che già di suo è un mare chiuso). In seguito ai cambiamenti climatici. mentre gli altri (tranne USA. Cina, India e gli altri cosiddeti paesi in via di sviluppo) si disponevano a ridurre le emissioni di CO2, noi le abbiamo aumentate ed enormemente tanto da far dire agli scienziati (riuniti nella due giorni della Conferenza sul clima che si chiudeva oggi) e ai tecnici che, per farla breve, da noi la temperatura è aumentata di 1,4° negli ultimi 100 anni rispetto alla media mondiale che è 0,7 nello stesso periodo; il che significa che l'Italia è proprio nel pieno del riscaldamento climatico globale anzi ne è ,insieme ai paesi inquinatori per eccellenza, la punta di diamante (verrebbe da dire una volta tanto in qualcosa riusciamo bene ma sarebbe un riso amaro però), qui le conseguenze si faranno maggiormente sentire ed il cui costo sarà di non meno di 50 mld di euro all'anno per i prossimi anni. Non male per un paese che, almeno in linea teorica, si "vocifera" sensibile alle tematiche ambientali ed ha un Governo che si "batte" tenacemente in favore della riduzione di esse. Naturalmente gli allarmismi sono inutili e le preoccupazioni tardive: la siccità incombe non solo al Sud ma anche nelle zone del Nord del paese il che significa meno piogge e più caldo e per contrappasso inverni brevi e temperati (salvo le punte di freddo in qualche zona ma fa parte del meccanismo climatico); innalzamento del mare e perdita delle coste (se va bene diventano aride se  va male sono sommerse) con annessi gravissimi danni ad agricoltura e altre attività legate ai cambiamenti stagionali. E che cosa si pensa di fare? Manteniamo il carbone; incrementiamo le emissioni di gas; non ivestiamo nè nell'idrogeno come energia pulita e a basso costo nè nel solare.  Insomma amici cari c'aspetttano tempi duri..........................