XXI secolo?

Il blogger dell'apocalisse


Chi conosce Mike Rogers qui in Italia (forse i lettori del Corriere della Sera)? Ha un blog negli USA (anzi nella Capitale americana) che è diventato il terrore dei politici sia democratici che repubblicani: perchè? Innanzitutto parliamo del blogger. E' un'attivista gay premiato l'anno scorso dal BlogPac (un comitato d'azione che finanzia e sostiene i Blog Progressisti) per il suo impegno pro diritti della Community. Suo compito principale è quello di mettere a nudo i politici americani che si battono contro diritti delle minoranze, in particolare quella gay, scoprendone i "vizi e i vizietti" inconfessati qualunque sia la loro posizione pubblica. Ne ha smascherati 33 sia al Congresso che alla Casa Bianca (si anche lì dove i bacchettoni sono al potere): e mettendone a nudo la contraddizione fra votare pubblicamente contro una legge che favorisce, ad esempio, i matrimoni gay e poi vengono beccati a fare avances negli aereoporti a poliziotti in borghese (Sen. Larry Craig, repubblicano conservatore), oppure che si dichiarano contrari a adozioni e matrimoni gay (Mark Foley  repubblicano, fra l'altro aveva presieduto una sottocommissione parlamentare sui bambini abbandonati e sfruttati mettendo a punto una legge conto i pedofili) e poi sono beccati a tempestare di sms i "paggetti minorenni" della Camera i quali in cambio di prestazioni di sesso orale potevano sperare in un futuro lavorativo nei corrodoi di Capitol Hill. Quando arriva la telefonata del blogger la carriera finisce. Tutti quella beccati sono costretti, non dal nostro blogger ma dal senso morale, a dimettersi. Il blogger ha dichiarato che se un politico (che è un personaggio pubblico) nella sua vita privata tiene comportamenti lontani, se non opposti, dalle sue posizioni politiche dichiarate ufficialmente allora egli dev'essere messo in discussione.Il princpio base è che i cittadini devono sapere per chi votano. Giusto!! Questi sono blogger ossia punte di diamante del mondo dei new media che sta mettendo in crisi sia l'establishment tradizionale e quello dei media "classici" entrambi ormai "embedded" al potere elitario americano. Ed in Italia?