XXI secolo?

Riforma del Pubblico Impiego O Amministrazione Pubblica da esternalizzare?


In grande spolvero è stato annunciato che è stato firmato il CCNL dei Ministeri 2006/2009 che dovrebbe prevedere i teorici 93 € (in realtà molti di meno perchè questo è il livello medio) e molti cambiamenti nella struttura e organizzazione dei Ministeri in base all'Accordo OO.SS. del 6 aprile 2007. E' stata anche annunciata una riduzione delle consulenze ed un maggior ricorso ai contratti a tempo indeterminato nella misura di tre prepensionati per un nuovo assunto. Tutti sappiamo che i dipendenti pubblici da anni sono nell'occhio del ciclone per la scarsissima produttività (spesso provocata sia da tagli che dal disinteresse della politica) e la poca efficienza della loro organizzazione. Tutti sappiamo anche che lo Stato, i Ministeri, sono una delle poche isole dove la coesistenza fra politica e sindacato è evidente nonostante la differenziazione fra gestione politica e gestione amministrativa, grazie alle Bassanini. Ma sarà tutto oro quello che luccica? Dal 1947 ad oggi più e più volte si è tentato di dare una solidità ed una organizzazione efficiente ad essi ma ci si è sempre scontrati con la resistenza da un lato delle O.S. e dall'altro degli stessi politici che poco avevano interesse a che la macchina pubblica funzionasse per quello cui era adibita (il rapporto con i cittadini) e molto invece per quello che non doveva mai diventare: una macchina burocratica pesante e farraginosa dove quello che contava erano le circolari e i pareri. Il punto di svolta avrebbero dovuto essere la riforme Bassanini ma in raltà l'unico effetto che hanno srtito è stato quello di accentuare il peso sindacale massificando le professionalità, che pure ci sono ed in gran numero, e impedendo l'affermazione della meritocrazia: ora che cosa è cambiato? Apparentemente molto. Con la digitalizzazione diminuisce il numero di dipendenti necessari a far funzionare la macchina pubblica: tutto dovrebbe e potrebbe avvenire online; ma c'è un ma: cosa è stato fatto per preparare i dipendenti a tale rivoluzione dato che i continui tagli alla spesa hanno ridotto la possibilità di aggiornamenti professionali e la conseguente professionalizzazione? E nel nostro paese i politici negli ultimi 15 anni hanno tenuto conto che il cosiddetto digital divide è enorme? E che non c'è una cultura informatica? Ma, soprattutto, se siamo nell'età dell'accesso i cittadini che non sanno usare un pc (o non se lo possono permettere per lo scarso stipendio medio che hanno) saranno di serie B o si prevede una campagna di alfabetizzazione informatica di massa (he costerebbe montagne di soldi che non ci sono) che colma il divario? E, tornando ai Ministeriali, qualcuno ha fatto caso che mentre nella ultima finanziaria c'era l'imperativo di ridurre la spesa pubblica mentre se andase avanti quest'idea si dovrebbero reperire fondi aggiuntivi per le pensioni dei dipendenti prepensionati? O siamo solo all'effetto annuncio e basta, mentre in realtà la vera Riforma sarà quella di passare tutto nell'esternalizzazione con un aggravio di costi (come dimostrato in alcune Regioni dove la Sanità è stata ampiamente esternalizzata e, solo dopo vari anni, ci si è accorti che veniva a costare di più) sia per il contribuente che per l'usufruitore dei servizi? Il vero obiettivo è questo: siamo nell'epoca del privato è bello e porta soldi e voti: non conta che un servizio dovuto sia reso ma solo che quel servizio non pesi sulla gestione politica che vola alto e che ogni 5 anni deve rendere conto di quanto fatto. Il prof Ichino parla oggi di veri tagli che servono: una domanda: perchè non cominciamo a tagliare i prof.universitari? .Un pò poco....................
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