XXI secolo?

194 miliardi di $ per la guerra


Bush, imperterrito nella sua lontana dalla realtà guerra al terrore (che terrore porta e terrorismo crea) sta portando ad un livello di stress la macchina pubblica americana intollerabile e cominciano ad profilarsi all'orizzonte le perplessità oltre che delle persone comuni anche della pubblica opinione che ormai apertamente si chiede se davvero non abbia perso la bussola della ragione: infatti ha chiesto altri 46 miliardi di $ per proseguire il glorioso cammino sulla via del.......... fallimento dello Stato americano da un lato e del perfetto isolamento della società dall'altro
. E' fin troppo retorica la domanda sul che cosa ci si poteva fare con questi soldi se usati diversamente; ma non è retorica invece chiedersi se negli USA ci siano ancora persone che gli credono sul serio: ormai s'è capito, sta sbroccando!! Negli USA, dopo la Grande depressione del 1929 non c'erano più stati tanti poveri come ora; nè interi ceti erano ridotti alla fame. La macchina statale è al collasso e Lui che fa? Continua dritto come un fuso per la sua strada trascinando nel fango l'intero paese e raggiungendo livelli che mai una democrazia dovrebbe avere: un'autoritarismo sempre meno malcelato (tanto da far parlare gli osservatori più obiettivi di involuzione reazionaria); una completa insensibilità al destino di quei cittadini che lui dovrebbe amministrare (e portare per mano alla terra promessa della perenne felicità
 nel sogno liberisa dell'"ownership society") e avere come punto di riferimento nella gestione della cosa pubblica. E' inutile dire che la base dell'ideologia bushista (un mix di liberismo, millenarismo, cristiani rinati e affari) non consente ripensamenti e quindi è sempre più costretto ad alzare la posta per tenere legati a se sia l'opposizione che la pubblica opinione in un misto di allarme continuo e viti economiche che si stringono sempre di più; ma è anche reale il pericolo di una società, basata sulla violenza, che possa esplodergli in mano un giorno e far sparire quel poco di buono che ancora quel paese rappresenta. E che dir degli alleati che sono legati all'amministrazione americana a doppio filo? Anch'essi legati in una doppia morsa: da un lato la continua pressione interna pacifista (anche se i media non gli danno lustro) sempre presente, dall'altro il crescente costo della guerra che pesa sulle economie distraendo risorse da investimenti, ricerca e sviluppo dove potrebebro fruttare molto meglio e dare lavoro ai meno fortunati. Ma si sa le elitès al potere nella maggioranza dei paesi occidentali sono tutte formate alle stesse scuole politiche e filosofiche: quindi sono completamente incapaci di creare un qualcosa di diverso ma dopate di profitti e utili a scapito dei diseredati interni ed esterni insensibili a qualunque tentativo di miglioramento economico e sociale pronte a battere cassa se si guadagna 1 € in meno ma altrettanto pronte a strepitare come se le stessero trucidando se lo Stato fa qualche politica sociale che comporta un sia pur piccolo aumento di costi. Entambi non hanno capito che o Stato se vuole mantenere un certo livello di consenso (ed anche la sua ragione sociale) ha una sola via: redistribuire ricchezza. In caso contrario non ci si può meravigliare se attecchiscono protesta e malessere sociale dato che questi sono i termometri della partecipazione dei cittadini.