XXI secolo?

Nel tritacarne mediatico Erba ed Appignano


Nella società del'affluenza dove se non esci in tv (o non riesci a far parlare di te alla radio) per una qualunque cosa che hai fatto la massima che vale è: "show must go on" (per chi non capisce l'inglese....................). E allora anche quando i riflettori dovrebbero essere spenti per rispetto alle tragedie ecco che invece c'è la rincorsa alla lacrima e allo scoop: due esempi? La strage di Erba e il Rom condannato, ma ora a piede libero, per la tragedia di Appignano; entrambi sono esempi della società guardona e conformista che non solo vuole morbosamente conoscere i particolari dei protagonisti ma anche scoprire tutti gli anfratti pettegoli personali; ad Erba si è passati velocemente dal mostro extracomunitario ai vicini "pericolosi; ad Appignano il protagonista pare che parteciperà ad una campagna contro l'alcool, ma delle vittime chi ne sa più nulla? Ed il dolore dei familiari che non è rispettato da nessuno? Domande alle quali i soloni daranno le solite risposte, e i vari "osservatori" (anche nei blog) diranno la propria sul questo e sul quello: una vera macina mediatica. Tanto per dirne una: a Erba le persone domandano se si possono prenotare posti in Tribunale per assistere all'Udienza e, anche se difficilmente saranno tutte pubbliche le udienze, ci si prepara anche all'assalto dei media che si accamperanno fuori di esso per cogliere il minimo batter di sopracciglia dei soggetti coinvolti: naturalmente pronti, se dovesse servire all'uopo, a far passare da vittima anche il peggior assassino; molto probabilmente oggi Hitler (con buoni avvocati e qualche media alle spalle) se la sarebbe cavata con un'ergastolo che fra indulti, sconti, buona condotta e chissà cos'altro dopo appena 7-10 ani sarebbe già fuori e condurebbe qualche rubrica di posta del cuore per la gioia della tante donnine in cerca di emozioni forti.