XXI secolo?

......... Salviamo almeno le forme ............


Che fossero maturi i tempi per un cambio di facciata lo si era capito sia da parte centrista che nella destra dato che così come sono ora i poli sono impresentabili ed al di là del voto "contro" non si poteva andare visto che i programmi degli schieramenti, vera lista delle buone intenzione ma impossibili da realizzare, servivano solo pe rattirare indecisi e delusi. Mentre i centristi per dirla in breve "l'hanno tirata per lunghe", cioè hanno discusso, litigato e creato in proprio un porcellum fatto in casa che ha dato la parvenza di democraticità da spendere; a destra non essendo avvezzi a tal fatta di cose prima hanno messo fuori un marchio (regolamente registrato) poi nel più puro stile "aziendale" hanno annunciato l'avvento del "nuovo" in ..... piazza. Il probleme è che ora non esiste più la CdL! Si la scatola cinese s'è rotta ed anche in malo modo con tutti i suoi pezzi che vanno per conto proprio in ordine sparso di fronte al monolitismo, puramente teorico sia chiaro, del ParDem. C'era voglia di da una svolta alla situazione: o meglio di riciclare un pò di nomi e facce nell'uno e nell'altro schieramento: se ne sentiva la necessità per fare il classico anno nuovo scopa vecchia. In realtà a parte qualche pensionamento le facce sono le stesse, magari un pò invecchiate ma sempre quelle così come la necessità di sviare l'attenzione sul fatto che di nuovo nella politica italiani NON c'è nulla nè facce nè altro; anzi no una novità c'è: Grillo ma non fa testo al momento. In gioco ci sono molte cose: dalla riforma elettorale al faderalismo; dalla necessità di continuare sul cammino liberista (liberandosi del peso chi vi si oppone) al grande voglia di CENTRO  che si sente in giro dato che chi occupa questo spazio ha la possibilità con il giusto sistema elettorale di gestire, nel classico sistema del pendolo, le oscillazioni dell'elettorato. Ma mentre in un caso ne hanno fatto un quasi reality dall'altra parte hanno  mostrato tutta la incapacità di saper dialogare fra loro giocando a rubarsi la scena e a fare guerra al vicino: hanno incominciato in AN prima smarcandosi poi fischiando esponenti di FI; si è continuato con l'UdC, nella componente casiniana, almeno per ora, a scalciare e a guardare dall'altra parte ed ora anche la balena in versione color di FI si è messa in movimento con l'intento prima di fagocitare notabili e voti dei suoi ex alleati e poi di ergersi a unico interlocutore del ParDem. Si scioglierà FI e diventerà PPL (o qualcosa del genere, anche se Crozza ironizzava sul nome che girava affermando che se era PdP poteva sì significare Partito del Popolo ma anche Paperon dè Paperoni, il che è tutto dire) e c'è da giurare che non ci si lascerà scappare l'occasione di dare subito segnali alle controparti che ad essa hanno sempre guardato con simpatia (bontà loro). Ora il punto è: gli elettori si sorbiranno l'ennesima giravolta della casta o gli volteranno le spalle facendo salire alle stelle l'astensionismo? E la cosiddetta sinsitra sarà capace di creare un soggetto in grado di accogliere i voti in libera uscita dal Par Dem; idem anche per la destra: saranno capaci di tenere i voti o diventeranno, ancora una volta, satelliti della balena berlusconiana (che nonostante gli editti che affaermano che il personaggio è finito resteranno con un palmo di naso per la sua vitalità)?In realtà il vero problema è che "questa"politica è stravecchia è come un abito liso che si porta in tintoria per farlo ricolorare ma come sappiamo tutti non si possono fare le nozze con i fichi secchi e prima o poi il vecchio ritornerà fuori prepontemente e senza appelli. Questo paese di cosiddette stagioni ne ha vissute parecchie dal 1948 ad oggi, ognuna che si apriva con la speranza di chiudere con il passato: in realtà esse sono state tutte "estati di S. Martino": breve, intensi ma di corta durata ed il potere ha sempre ritirato fuori la vecchia faccia elitaria e verticistica.