XXI secolo?

la solitudine in rete


dal blog di tonidany volentieri postoMi piace girare per la blogosfera
, sono abbastanza vecchia da provare meraviglia per questo mezzo mediatico informatico; lo comprendo come mezzo per esprimere le proprie emozioni di qualunque tipo siano
,amorose in ogni caso, perchè malgrado sia ormai manifesto che il mondo gira attorno all'interesse (= potere)quello che tutti cerchiamo è l'amore
. Senzaltro le donne ne parlano più degli uomini e sono anche disposte a correre più rischi per esso, rimanendone ahimè spesso deluse se non scottate pesantemente
; anche gli uomini cercano l'amore ma forse temono l'apparente debolezza che questo stato comporta.Comunque sia questo ha portato un fiorire di chat, messaggerie, etc.. creando un mondo fantastico in cui si può essere, dire e fare ciò che nella realtà non possiamo o non dobbiamo fare
 e se questo porta ad un salutare sfogo delle personali frustrazioni, salvo qualche aberrazione esecrabile,di conseguenza ci fa conoscere persone che, il più delle volte,non vedremo mai in volto e che fanno vite proprie, magari a centinaia di chilometri e definiamo questi fantasmi del blog, AMICI.
Per costume mentale ritengo l'amicizia una cosa rara e preziosa ma che è una delle poche cose che riscaldano la vita e quindi la dispenso e la ricevo raramente: la cosa però che mi appare più strana è che per "parlare" con degli amici ci si deve mettere di fronte ad un video e ad una tastiera e in questo fatto si può definire un vero segno dei nostri tempi, in cui si guarda con diffidenza e spesso paura l'altro da sè
e si confida il nostro io a un perfetto/a sconosciuto/a; qual'è la schizofrenia dominante che ci fa vivere in questo modo?
E' veramente un treno impazzito senza guida questa nostra società?E questo nostro rinchiuderci in solitudine, desiderosi di mettere il mondo fuori della porta,salvo poi farlo rientrare dalla finestra del computer, non permette ai soliti furbi di approfittare della realtà vera in cui viviamo, o facciamo finta di vivere?