Mentre dal luogo della politica vengono messaggi rassicuranti sull'andamento della crisi nel nostro paese nel mondo reale (che per loro però è un "non luogo" ossia un luogo incentrato sul presente senza passato e tantomeno futuro) invece le cose vanno altrimenti: mai così in basso dal 1991, un tracollo vero e proprio. Né la maggioranza né l'opposizione però se ne danno per inteso ..... naturalmente ne parlano e si accapigliano fra loro per catturare l'attenzione di tutti noi e dimostrare che "fanno qualcosa" ma in realtà non hanno la benché minima intenzione di incidere realmente il bubbone perchè ciò comporterebbe per loro l'assunzione dell'onere di "spendersi" per creare, finalmente, una politica industriale (di cui però nessun industriale sente la rale necessità dato che nel loro "mondo" hanno l'allergia al semplice fatto che lo Stato metta becco se non quando si tratta di scucire soldi, fra l'altro nostri ossia di noi che le tasse le paghiamo, a fondo perduto o per fare un pò di assistenza e sussistenza per i lavoratori che perono il lavoro) e aprire i cordoni della borsa investendo: cosa di cui non hanno nessuna voglia dato che questa parte politica si richiama "all'anarchia etica" tipica del liberismo spinto in salsa nostrana e quindi vede malissimo qualunque regolamentazione "centralista" in questo campo (mentre magari regolamentano abbondantemente quando si tratta degli affari del Capo o degli interessi di bottega ... leggi tenersi buone le gerarchie vaticano sfruttando abilmente abilmente le lotte intestine che anche lì ci sono); dall'altra parte ci sarebbe l'opposizione,
A picco la produzione.... e non solo quello
Mentre dal luogo della politica vengono messaggi rassicuranti sull'andamento della crisi nel nostro paese nel mondo reale (che per loro però è un "non luogo" ossia un luogo incentrato sul presente senza passato e tantomeno futuro) invece le cose vanno altrimenti: mai così in basso dal 1991, un tracollo vero e proprio. Né la maggioranza né l'opposizione però se ne danno per inteso ..... naturalmente ne parlano e si accapigliano fra loro per catturare l'attenzione di tutti noi e dimostrare che "fanno qualcosa" ma in realtà non hanno la benché minima intenzione di incidere realmente il bubbone perchè ciò comporterebbe per loro l'assunzione dell'onere di "spendersi" per creare, finalmente, una politica industriale (di cui però nessun industriale sente la rale necessità dato che nel loro "mondo" hanno l'allergia al semplice fatto che lo Stato metta becco se non quando si tratta di scucire soldi, fra l'altro nostri ossia di noi che le tasse le paghiamo, a fondo perduto o per fare un pò di assistenza e sussistenza per i lavoratori che perono il lavoro) e aprire i cordoni della borsa investendo: cosa di cui non hanno nessuna voglia dato che questa parte politica si richiama "all'anarchia etica" tipica del liberismo spinto in salsa nostrana e quindi vede malissimo qualunque regolamentazione "centralista" in questo campo (mentre magari regolamentano abbondantemente quando si tratta degli affari del Capo o degli interessi di bottega ... leggi tenersi buone le gerarchie vaticano sfruttando abilmente abilmente le lotte intestine che anche lì ci sono); dall'altra parte ci sarebbe l'opposizione,