XXI secolo?

Il cimitero...... d'Italia


SIA CHIARO CHE NEL NOSTRO PAESE CHIUNQUE E' INNOCENTE FINO A SENTENZA DEFINITIVA."Occorre un nemico per dare al popolo una speranza. Qualcuno ha detto che il patriottismo é l'ultimo rifugio della canaglie: chi non ha i principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L'identità nazionale é l'ultima risorsa dei diseredati. Ora il senso dell'identità si fonda sull'odio, sull'odio per chi non é identico. Bisogna coltivare l'odio come passione civile. Il nemico è l'amico dei popoli. Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria (tratto dal Cimitero di Praga di Umberto Eco, Romanzo Bompiani; RCS Libri 2010; pagg. 399-400)" e ancora "Quando saremo al potere, toglieremo dai programmi educativi tutte le materie che potrebbero turbare lo spirito dei giovani, e li ridurremo a essere dei bimbi obbedienti, i quali ameranno il loro sovrano. Invece di far studiare i classici e la storia antica, che contengono più esempi cattivi che buoni, faremo studiare i problemi del futuro. Dalla memoria degli uomini cancelleremo il ricordo dei secoli passati, che potrebbe essere sgradevole per noi. Con una metodica educazione sapremo eliminare i residui di quella indipendenza di pensiero della quale ci siamo serviti per i nostri fini da molto tempo......(idem come sopra pagg 491-492)".
Uno slogan che vale di questi tempi?  "Caro Giudice, la legge é uguale per tutti, ma tu fatti i cazzi tuoi (tratto dal sito partito du pilu)"mentre la realtà é questa.art.54 della Costituzione:Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.Cosa aggiungere? Si può continuare così? Gli italiani non hanno mai brillato per orgoglio, e amor proprio, nazionale: uno studio fatto negli anni '50, e ripetuto nei primi anni '90, ha evidenziato che la percentuale di connazionali che hanno una pessima impressione delle Istituzioni politiche non é cambiata fortemente e questo é un sintomo che avrebbe dovuto preoccupare chi in quelle Istituzioni ci "lavora" e vi é eletto; invece questo qualunquismo latente é stato coltivato fino a farlo germogliare dal '94 in poi identificandolo con un blocco sociale trasversale che regge chi ora è al comando e si accontenta del fiume di parole che ogni giorno gli viene rovesciato addosso; naturalmente, son sempre "italiani" hanno sempre una riserva mentale e si tengono sempre pronti a sfilarsi in caso di caduta del re del momento: é già accaduto e accadrà ancora ..... e se ciò significherà la perdita di credibilità propria e del paese, per non parlare d'altro, pazienza. Tanto c'é sempre un giro di valzer dopo quello che appena stato fatto.