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Primarie Usa, chi è Bernie Sanders e qual è il suo programma

Post n°4542 pubblicato il 05 Febbraio 2020 da ninograg1
 

Fonte: W.S.I. 4 Febbraio 2020, di Alberto Battaglia

 

Quattro anni dopo la dura campagna condotta contro Hillary Clinton, Bernie Sanders, 78 anni, ha ripreso la sua corsa per la Casa Bianca. Fra i maggiori candidati alle primarie del partito Democratico americano, Sanders propone il programma politico più audace in senso progressista. Sanders stesso, in un’intervista rilasciata al Washington Post nel 2015, si era autodefinito un “socialista” convinto che “la società potrebbe essere profondamente diversa”. I cavalli di battaglia di Sanders da allora non sono cambiati: più equità sociale, sanità per tutti, regolamentazioni più stringenti per Wall Street e per le banche. Come vedremo i punti chiave sono molto forti, ma il programma non fornisce molti dettagli sul come realizzare queste proposte in caso di elezione. Una cosa, però, è già certa: in caso di vittoria la gran parte degli osservatori e degli analisti prevede una forte correzione sui mercati, prevedendo una stretta sulla tassazione che comprimerà gli utili aziendali.

Sanders, la storia

Prima di essere eletto come senatore del Vermont, nel 2006, la carriera politica di Sanders era già da tempo avviata. Nato a New York nel 1941, Sanders si laureò in scienze politiche presso l’università di Chicago, passò alcuni mesi presso un kibbutz israeliano al termine degli studi, e successivamente si dedicò diversi lavori “umili”: dal falegname all’assistente sociale. Forte di queste esperienze, Sanders continua proporsi agli elettori come un uomo della “classe lavoratrice”. Trasferitosi nel Vermont nel 1968, affiancò ai suoi lavori un’attività di documentarista. Negli anni giovanili Sanders aveva da subito manifestato le proprie simpatie di sinistra unendosi all’affiliazione del Partito socialista d’America. La carriera politica vera e propria per Sanders, però, cominciò nel 1971, quando si iscrisse al Liberty Union Party, una formazione di chiara ispirazione socialista. Nel 1980 Sanders ottenne la sua prima vittoria politica diventando sindaco di Burlington, il più grande centro del Vermont e città ove attualmente risiede. Alla prima elezione comunale (vinta con soli dieci voti di scarto) sono poi seguiti altri tre mandati biennali. Terminato il mandato di sindaco nel 1989, due anni dopo Sanders fece il primo ingresso nella Camera dei rappresentanti di cui sarà una presenza ininterrotta dal ’91 al gennaio 2007. Inizia così l’ultima fase politica come senatore dei Democratici.

Il programma di Sanders

Facendo leva sulle crescenti diseguaglianze della società americana, Sanders si propone come il portatore di un nuovo equilibrio sociale che rimetta al centro l’equità e gli interessi della “working class”. Sul versante opposto, viene presentato un forte piano di “disciplina” in materia finanziaria. Su questo punto ecco le proposte del senatore del Vermont:

  • “Spezzare” le banche “troppo grandi per fallire” e porre fine alla dottrina troppo “importante per essere incarcerato”.
  • Ripristino della legge Glass-Steagall, che prevede la netta separazione fra le banche d’affari e le banche commerciali.
  • “Controllare la Federal Reserve e renderla un’istituzione più democratica in modo che diventi rispondente ai bisogni degli americani comuni, non solo dei miliardari di Wall Street”.
  • “Limitare la speculazione finanziaria a breve termine con un’imposta sulle transazioni finanziarie”.

Sotto il profilo fiscale, la promessa di Sanders è quella di far pagare alle classi più agiate “una quota più equa di tasse”. Nello specifico:

  • “Abolire le agevolazioni fiscali speciali sulle plusvalenze e sui dividendi a beneficio dell’1% più ricco”.
  • “Aumentare in modo sostanziale l’aliquota fiscale marginale sui redditi oltre i 10 milioni di dollari”.
  • “Chiudere le scappatoie fiscali a beneficio delle società di grandi dimensioni”.

Per gran parte delle promesse elettorali di Sanders sono chiari i principi, ma non i dettagli dell’implementazione. Ad esempio, non viene spiegato in che modo le grandi banche sarebbero costrette a ridimensionarsi per evitare lo status privilegiato del “too big to fail”; oppure, non è chiarito a quanto ammonterebbe l’aliquota sui redditi superiori ai 10 milioni di dollari.

Il programma di politica estera segue lo stesso approccio “per titoli”, mettendo in chiaro però alcuni punti in forte discontinuità con l’amministrazione Trump:

  • “Porre fine al sostegno degli Stati Uniti all’intervento a guida saudita nello Yemen, che ha creato la peggiore catastrofe umanitaria al mondo”.
  • “Aderire di nuovo all’accordo sul nucleare iraniano e parlare con l’Iran su una serie di altre questioni”.
  • “Porre fine in modo responsabile” agli interventi militari in Afghanistan, Iraq e Siria e riportare a casa le nostre truppe”.
Le chance di vittoria di Sanders

 

Secondo la media dei sondaggi elaborata da RealClearPolitics (aggiornata al 4 febbraio), Bernie Sanders ha consolidato il suo secondo posto, staccando l’altra candidata più a sinistra, Elizabeth Warren. Il suo consenso è attualmente al 23,7% contro il 27% di Joe Biden, ritenuto il candidato più solido, e il 15% della Warren. L’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg è dato all’8%.

 

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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 05/02/20 alle 19:01 via WEB
Questo prima del pasticciaccio brutto dell'Iowa. Programma condivisibile, ma dubito che lo porterebbe alla vittoria alle presidenziali.
 
 
ninograg1
ninograg1 il 06/02/20 alle 17:52 via WEB
jigendaisuke il 05/02/20 alle 19:01 via WEB ne dubito anch'io... gli usa non sono pronti per programmi come quelli di sanders.
 
woodenship
woodenship il 05/02/20 alle 19:20 via WEB
Sarebbero gli stessi moderati democratici a boicottare Sanders. Gà l'hanno fatto una volta. Lo rifarebbero: per loro è molto meglio Trump di Sanders...Trump non ha vinto per sè, ha vinto per i capitalisti USA, per tutti i capitalisti, anche quelli che si dicono liberal e non solo.
 
 
ninograg1
ninograg1 il 06/02/20 alle 18:01 via WEB
woodenship il 05/02/20 alle 19:20 via WEB bene arrivato sulle mie idee amico mio.... Trump ha fatto molto di più per il suo paese che tutti gli altri presidenti negli ultimi 20 anni, compreso il tuo amico obama. E non è un caso che i liberal, Stiglitz compreso (che stimo come economista ma disprezzo come fazioso democrats)boicottino Sanders e votino, nel segreto dell'urna, Trump. E non è nemmeno un caso che Sanders, che a me piace davvero condividendone obiettivi e strategie, sia considerato un pò come Trump e non come la Clinton che invece ci avrebbe portato in guerra essendo espressione delle lobby finanziarie che hanno tutto l'interesse a distruggere l'iran.
 
   
woodenship
woodenship il 07/02/20 alle 19:00 via WEB
Caro mio, stai sbagliando e di grosso: non sono sulle tue idee, dal momento che non considero assolutamente Trump come uno dei migliori presidenti degli ultimi 20 anni. Anzi lo considero come uno dei peggiori, assieme a Bush lo scemo. Trump non ha fatto e non fa gli interessi del suo Paese. Bensì li ha fatti e continua a farli per i suoi amici miliardari: ha tagliato loro le tasse, sta affamando gli iraniani e i cubani e pure i venezuelani. Per quanto riguarda la Clinton: è vero che la Clinton ce l'aveva con la Russia. Però Obama ci aveva fatto l'accordo con l'Iran. Casomai, se non lo sai ancora, Trump ha disdetto l'accordo ed ora si sta lasciando trascinare alla guerra dagli israeliani. E non dirmi che non è così. In quanto alle tue lobby finanziarie che starebbero dietro alla Clinton, forse hai beccato un'insolazione: sono tutte indiscriminatamente con Trump. Chi gli ha regalato una caterva di quattrini con la "rivoluzione fiscale"? Obama? Atento a non riscrivere la storia a tuo piacimento.....
 
     
woodenship
woodenship il 07/02/20 alle 19:12 via WEB
Dimenticavo: se vuoi un'altra prova di quanto tu stia sbagliando nel considerare Trump come un presidente che fa il bene degli statunitensi, prova a guardare cosa succede in Iowa. Allora forse capirai davvero chi ci sta dietro al fenomeno Trump..........
 
     
ninograg1
ninograg1 il 07/02/20 alle 21:33 via WEB
woodenship il 07/02/20 alle 19:12 via WEB iowa? Alle primarie democrats? ma leggi le news o no? ah dimenticavo... te guardi non leggi le notizie ;P
 
     
ninograg1
ninograg1 il 07/02/20 alle 21:32 via WEB
woodenship il 07/02/20 alle 19:00 via WEB sembra di sentire i sodali italioti dei democrats americani: per me parla siti come questi https://www.exportusa.us/previsioni-andamento-economia-americana-2019.php spero che te li legga con attenzione e ti si aprano gli occhi sulla propaganda faziosa. Trump da 20 anni a questa parte è il primo che ha fatto veramente gli interessi del proprio paese e lo dicono i dati che qui ho messo al link. se poi preferisci essere sodale con le lobby dem e con soros allora esorto come fece qualcuno 2 mila anni fa dicendo: perdona loro perchè non sanno quel che fanno... per il resto è vero che obama ha fatto l'accordo con l'iran ma era una cosa di lana caprina, essendo protezionista trump quell'accordo l'ha rotto e quindi tutto sembra saltato ma credo che paradossalmente forse la guerra si è allontanata rispetto ad obama. Per quanto riguarda la clinton è notorio che le lobby ebraiche la sostengono.... è sempre una guerra fra ricchi ricordalo anzi fra due fazioni di ricchi:ricchi e straricchi. quelli come te, mondialisti da effimere pippe, ne sono alleati per convinione o per opportunismo. io non sono mondialista o almeno non lo sono come te: ci tengo ai miei interessi e so benissimo che le èlite quando decideranno che non lo dobbiamo più essere il pianeta cambierà rotta e te diventerai altro come me. la differenza è che io lo so, te sembrerebbe di no..
 
nina.monamour
nina.monamour il 05/02/20 alle 20:32 via WEB
Non conosco bene il soggetto, ma da quello che ho letto e come ben scrivi pure tu, non viene spiegato in che modo le grandi banche sarebbero costrette a ridimensionarsi per evitare lo status privilegiato del “too big to fail”; oppure, non è chiarito a quanto ammonterebbe l’aliquota sui redditi superiori ai 10 milioni di dollari. Notte Nino (^_^)
 
 
ninograg1
ninograg1 il 06/02/20 alle 18:03 via WEB
nina.monamour il 05/02/20 alle 20:32 via WEB fu Bush che eliminò il vincolo fra economia e finanza per le banche facendole diventare 'too big too fail'.. e come si è fatto si può costringerle a fare marcia indietro imponendogli di dividere il momento 'territoriale' da quello finanziario: non è socialismo ma semplice liberalismo politico.. una cosa fuori moda all'oggi.
 
shadow_15124hfukrl
shadow_15124hfukrl il 05/02/20 alle 20:42 via WEB
Che io sappia anche i democratici Americani nn sono mai stati un popolo socialista per cui difficilmente voteranno un tipo come Sanders, anche se il programma di fare cessare guerre che costano nel medio Oriente è apprezzabile.
 
 
ninograg1
ninograg1 il 06/02/20 alle 18:08 via WEB
shadow_15124hfukrl il 05/02/20 alle 20:42 via WEB infatti quelli di loro più a sinistra sono come il nostro pd: ed p dire tutto... pensa che Gore Vidal disse che i repubblicani erano di destra populista e i dem erano di destra e basta.
 
elyrav
elyrav il 06/02/20 alle 08:33 via WEB
Non fossero solo parole come tutti. Mah comunque tante chiacchiere ma alla fine per risolvere tutto secondo me solo un altro diluvio universale ;) ehehhee
 
 
ninograg1
ninograg1 il 06/02/20 alle 18:09 via WEB
elyrav il 06/02/20 alle 08:33 via WEB bé nulla si può escludere....
 
   
elyrav
elyrav il 07/02/20 alle 08:24 via WEB
Per il diluvio o per il resto? Non escludo nulla ma parto prevenuta. Serena giornata
 
     
ninograg1
ninograg1 il 07/02/20 alle 16:40 via WEB
elyrav il 07/02/20 alle 08:24 via WEB infatti non si può e non si deve escludere nulla di questi tempi....
 
twister007
twister007 il 06/02/20 alle 10:24 via WEB
Che se li piangano loro questi politici, anche io non conosco Sanders e nemmeno mi piace il fascistone di Trump. Ciao Nino una buona giornata... Gia
 
 
ninograg1
ninograg1 il 06/02/20 alle 18:10 via WEB
entrambi sono il frutto delle politiche dei reagan, dei clinton ecc. ecc.
 
maresogno67
maresogno67 il 06/02/20 alle 23:06 via WEB
pare poco americano...
 
 
ninograg1
ninograg1 il 07/02/20 alle 16:39 via WEB
dici? Secondo me lo è molto.. americano post-reaganiano
 
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