il mio mondo...

Post N° 15


Sfogliando le mie vecchie agende, custodi di tanti pensieri ed emozioni, ho ritrovato un passo di Christiane F. Forse è stata preveggenza, un presentimento di come sarebbe stata la mia "prima volta"..... mi sono accorta, rileggendolo, che è andata esattamente nello stesso modo, naturalmente tralasciando i problemi di droga!Questo è quanto ho accuratamente ricopiato:<<… Il sabato seguente restammo effettivamente puliti. L’appartamento era di nuovo sporco e puzzolente. Ma il nostro letto era fatto di fresco e candido. Quando ci spogliammo avevo nonostante tutto un po’ di paura. Prima giacemmo immobili l’uno accanto all’altra. Mi venne da pensare alle ragazze della mia classe che mi avevano raccontato come i ragazzi gli erano saltati addosso la prima volta. Come avevano cacciato dentro il loro coso con tutta la forza e non avevano smesso finché non avevano ottenuto il loro soddisfacimento. Le ragazze avevano raccontato che faceva bestialmente male la prima volta. Alcune, dopo, non erano più andate con il ragazzo che le aveva sverginate.   Dissi a Detlef che non volevo viverlo come le ragazze della mia classe.   Lui disse: ”Okay, piccola”.   Ci accarezzammo molto a lungo. Entrò un poco dentro di me e quasi non me ne accorsi. Quando mi faceva male Detlef lo sentiva senza che io gli dicessi nulla.   Pensai: ha diritto a farti un po’ di male. Aspetta già da mezzo anno.   Ma Detlef non voleva farmi male. Ad un certo momento fummo completamente insieme. In quel momento gli volevo un bene pazzesco. Tuttavia giacevo del tutto immobile e rigida. Neanche Detlef si muoveva. Lui sentiva quello che in quel momento io stessa non ero affatto in grado di pensare. Che ero stroncata dalla felicità e dalla paura.   Detlef si ritirò e mi abbracciò. Era tutto un sentimento pazzesco. Pensai: ma come ti sei meritata un ragazzo simile? Che pensa solo a te e per niente a se stesso. Che quando fa l’amore con te la prima volta non vuole neanche raggiungere l’orgasmo perché fa tutto solo per te. Pensai a Kathi, come lui nel cinema mi aveva semplicemente acchiappata in mezzo alle gambe. Ero felice di aver aspettato Detlef, di appartenere solo a Detlef. Amavo questo ragazzo così pazzamente che improvvisamente ebbi paura. Paura della morte. Pensavo sempre la stessa cosa: “Non voglio che Detlef muoia”. Mentre lui mi accarezzava dissi: “Senti, Detlef, smettiamo di bucarci”. Lui disse: “Si, non devi mai diventare una bucomane”. Mi baciò. Poi ci girammo lentamente. Con i sederi appiccicati ci addormentammo.>>non penso servano ulteriori parole.