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Un film sottoforma di documentario su un ambiente sociale impregnato di ignoranza, superficialità, degrado culturale e spirituale dovuto, anche da un’invasione di modelli consumistici e televisivi.
Marta, una ragazzina di 13 anni, arriva con la madre e la sorella maggiore in un paesino della Calabria, dopo aver vissuto per 10 anni in Svizzera. Si ritrova a prepararsi per la cresima e pertanto a frequentare il catechismo. Il valore religioso della cresima non le viene rivelato e spiegato. Il sacramento sembra una consuetudine sociale a cui deve andare incontro. La catechista è profondamente ignorante e non conosce il significato dei termini che pronuncia, e offre una visione dei sentimenti religiosi becera e grottesca. Il parroco è avido, ambizioso e non si cura dei propri fedeli e dei ragazzi della sua parrocchia. La cuginetta si esibisce in balletti e canzoncine, copiati dalla tv, davanti a genitori e parenti contenti ed orgogliosi della sua perfomance. Marta osserva come una cinepresa, senza commento, il suo nuovo ambiente in cui non trova pregnanza di valori morali, ma superficialità e limiti di criticità. Solo un sacerdote vecchio, burbero e solitario le spiegherà la figura di Cristo come un uomo che ha dovuto combattere tutti i giorni contro la stupidità degli uomini.