Creato da grazyanna il 15/11/2010

Kehre

cinema, letteratura e arte

 

The wrestler

Post n°72 pubblicato il 18 Febbraio 2012 da grazyanna
 

Ieri sera su rai tre c’era questo splendido film. E’ un film di Darren Aronofsky. Triste, commovente, trucido. Racconta di un uomo solo e maciullato dalla vita e da se stesso: incapace di trovare un posto nel mondo e nel cuore degli altri, neanche in quello della figlia, per ignoranza, incoscienza e incapacità di saper costruire relazioni affettive. Solo sul ring, e solo con gli applausi e l’incitamento dei fans al combattimento più truce possibile, trova un senso alla sua vita e un po’ di “calore”. L’attore è Mickey Rourke con un volto deformato e imbruttito da una vita sregolata e violenta….un buon film.

 
 
 

Enter the void

Post n°70 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da grazyanna
 

 

Film di Gaspar Noè. L’ho visto qualche mese fa e l’ho trovato interessantissimo: le inquadrature sono dinamiche, psichedeliche e si ribaltano dall’alto in basso, come se la telecamera fosse trasportata da una mosca. La trama, se si può parlare di trama perché non è strutturata in un unico senso temporale, è piuttosto “forte” e non è consigliabile a tutti. In una concitazione di immagini, colori, linee  e inquadrature prospettiche ardite si vuole indagare il mistero della vita e del trapasso. Le vite dei personaggi sono al di là di ogni concezione moralistica, però risultano cariche di una sorta di umanità universale.

 

  

 

 

                                   

 
 
 

Corpo Celeste

Post n°69 pubblicato il 14 Gennaio 2012 da grazyanna
 
Foto di grazyanna

               

Un film sottoforma di documentario su un ambiente sociale impregnato di  ignoranza, superficialità, degrado culturale e spirituale dovuto, anche da  un’invasione di modelli consumistici e televisivi.

Marta, una ragazzina di 13 anni, arriva con la madre e la sorella maggiore in un paesino della  Calabria, dopo aver vissuto per 10 anni in Svizzera. Si ritrova a prepararsi per la cresima e pertanto a frequentare il catechismo. Il valore religioso della cresima non le viene rivelato e spiegato.  Il sacramento sembra una consuetudine sociale a cui  deve andare incontro. La catechista è profondamente ignorante e non conosce  il significato dei termini che  pronuncia, e  offre una visione dei sentimenti religiosi becera e grottesca. Il parroco  è avido, ambizioso e non si cura dei propri fedeli e dei ragazzi della sua parrocchia. La cuginetta  si esibisce in balletti e canzoncine, copiati dalla tv, davanti a genitori e parenti contenti ed orgogliosi  della sua perfomance. Marta  osserva come una cinepresa, senza commento, il suo nuovo ambiente  in cui non trova pregnanza di valori morali, ma superficialità e limiti di criticità. Solo un sacerdote vecchio, burbero e solitario le spiegherà la figura di Cristo come un uomo che ha dovuto combattere tutti i giorni contro la stupidità degli uomini.

 
 
 

Il mio nome è Ascher Lev

Post n°68 pubblicato il 09 Dicembre 2011 da grazyanna

                                  

Bellissimo romanzo. Ascher Lev è un ragazzino ebreo di New York. I suoi genitori sono chassidim. Il Chassidismo è una corrente dell’ebraismo fortemente conservatrice e intransigente verso certi aspetti della modernità e verso l’arte occidentale. Ascher Lev nasce con due doti particolari e speculari: una grande sensibilità attraverso la quale filtra il mondo e la pittura.
Disegna in continuazione ciò che lo circonda, mostrando una personalità delicata e profonda. Il rapporto con i suoi genitori non può essere ovviamente sereno: gli ebrei, e soprattutto i chassidim, vietano la rappresentazione di immagini e tanto meno considerano l’arte come qualcosa di positivo, anzi qualcosa che appartiene al male.
Il bambino è combattuto fra la sua grande passione verso la pittura e l’amore verso i suoi genitori che sono in prima linea a difendere e a proteggere gli ebrei nel mondo che hanno sofferto da secoli persecuzioni e tragedie come la shoah. Nel romanzo è descritto benissimo il rapporto delicato e allo stesso tempo contrastante fra Ascher e il padre, uomo severo, impegnato e intransigente.
Alla fine gli permettono di frequentare delle lezioni di pittura da un grande pittore e da quest’ultimo dovrà apprendere e conoscere il linguaggio dell’arte nella storia. Ma l’arte ha rappresentato i più grandi valori umani e storici attraverso temi religiosi cristiani: l’annunciazione, la natività, la crocefissione, e quindi ancora una volta Ascher Lev dovrà fare qualcosa di proibito per la sua religione e per la sua comunità , ma soprattutto ancora una volta avrà la disapprovazione da parte di suo padre. Dimostrerà che l’arte è un linguaggio universale che va al di là della religione, ma rappresenta l’uomo in tutti i suoi aspetti universali, esistenziali, storici ed umani. Ascher crescerà e diventerà un grande pittore.

 
 
 

Ritratto dei Coniugi Arnolfini

Post n°67 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da grazyanna

 

Ottima descrizione dell'opera.

 
 
 

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