Creato da Keitha il 11/12/2012

Keitha

Espressioni di me...

 

Se dovessi...

Post n°118 pubblicato il 23 Luglio 2014 da Keitha

 

 

“Se dovessi darti un consiglio, ti direi:

non lasciarti intimidire dalle opinioni altrui.

Poiché solo la mediocrità cerca conferme,

affronta i rischi e fa’ quello che desideri.“

 

Paulo Coelho

 

 
 
 

Io fra tanti...

Post n°117 pubblicato il 21 Luglio 2014 da Keitha

 
 
 

Uno spazio...

Post n°116 pubblicato il 17 Luglio 2014 da Keitha


La virtù che permette di controllare la propria irritazione si chiama pazienza. L’irritazione è inevitabile. Ma ci sono due modi di sentirla. La prima consiste nell’accusare l’altro della propria sofferenza e nell’aggredirlo. La seconda equivale a far nascere una reazione all’irritazione, la doppia benedizione dello spazio e della compassione:

- uno spazio tra sé e i propri pensieri; uno spazio di respiro tra sé e l’altro, lo spazio aperto dell’assenza di reazione;
- compassione per se stessi, poiché l’irritazione è una sofferenza; compassione per l’altro perché la sua collera è un dolore.

Non vi è spazio senza compassione, non vi è compassione senza spazio. Solo colui che si ama e si conosce può amare e conoscere l’altro e quindi non rispondere all’aggressione con l’aggressione, arrestando così il ciclo infernale dell’irritazione. L’ignorante che non ha messo spazio tra sé e i suoi pensieri, non può aprire uno spazio di pace tra sé e gli altri. Lo spazio interiore e lo spazio esterno hanno esattamente la stessa natura pacifica.

L’essere cosciente coglie l’occasione che ogni irritazione, ogni sconforto gli offre per progredire nella conoscenza di sé. Ogni volta che soffre, scopre una nuova zona del suo ego, un attaccamento, un’immagine di sé, un concetto (illusorio) di come le cose dovrebbero essere.
La sofferenza è aggressione di sé. Ogni aggressione del prossimo è la contropartita di una sofferenza dell’aggressore. L’aggressione fa soffrire. L’aggressione segnala il passaggio della sofferenza. La vittima e il carnefice bruciano nello stesso inferno.

Ogni volta che ti arrabbi con qualcuno, crei un mondo di parole dure, di accuse, di violenze, di collera, di sofferenza. Manchi di dolcezza verso te stesso. Ogni volta che ti arrabbi, sei in collera con una proiezione del tuo stesso ego, una persona o una situazione che hai costruito pezzo per pezzo. È un gioco di specchi, un’illusione che ti porta a combattere contro te stesso.

Ogni volta che sei in collera è perché il tuo orgoglio o la tua avidità, o la tua irritazione, o la tua invidia o uno qualunque dei veleni della tua mente è stato stimolato. Non devi prendertela con una persona all’esterno bensì diventare cosciente del tuo punto debole e osservarlo.

Si soffre solo per ciò cui si tiene. Ma possiamo scoprire che ciò cui teniamo è solo un pensiero e che i pensieri sono come sogni. La nostra anima immobile e silenziosa proietta questo mondo su uno schermo di illusioni. Ricordati, quando la collera sale, che il mondo sei tu e dunque ti stai arrabbiando con te stesso.

La stessa ignoranza del vuoto dei pensieri si trova dietro a questi due traccianti della sofferenza: l’avidità e l’aggressione. La stessa intelligenza del vuoto genera lo spazio dei rapporti pacifici: l’amore e la compassione.”
(Pierre Lévy - Il fuoco liberatore)

 
 
 

Con il tempo...

Post n°115 pubblicato il 03 Luglio 2014 da Keitha

 

Con il tempo capisci che anche se sei felice con gli amici,

un giorno piangerai per quelli che lasciasti andare.

 

Con il tempo ti rendi conto che tutta l' esperienza vissuta

con ogni persona è irripetibile.

 

Con il tempo ti rendi conto che colui che umilia

o disprezza un essere umano,

presto o tardi, soffrirà le stesse umiliazioni

o i disprezzi elevati al quadrato.

 

Con il tempo impari a costruire tutti i cammini sull'oggi,

perché il terreno di domani è troppo incerto per fare piani.

 

Con il tempo capisci che far pressione sulle cose

o forzarle a che succedano,

occasionerà che alla fine non siano come speravi.

 

Con il tempo ti rendi conto che in realtà

il meglio non era il futuro,

ma il momento che stavi vivendo proprio in questo istante.

 

Con il tempo vedrai che anche felice con chi ti sta al fianco,

ti mancheranno terribilmente quelli che ieri stavano con te

e ora se ne sono andati.

 

Con il tempo imparerai che cercar di perdonare

o chiedere perdono,

dire di amare, di desiderare, di aver bisogno,

dire di voler essere amico,

di fronte ad una tomba, non ha più senso.

 

Però, sfortunatamente, solo con il tempo.

 

Borges

 

 
 
 

Cambiamenti...

Post n°114 pubblicato il 14 Giugno 2014 da Keitha

 

 

“La vita è un processo del divenire, una combinazione di stati che dobbiamo attraversare.

 Dove la gente fallisce è che vogliono scegliersi uno stato e restarci.

Questo è un tipo di morte.”

Anais Nin

 

 

 

 
 
 
 
 

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