Killerbee

Rho, 23 settembre 2010


Ormai so che l'immagine che più si avvicina alla mia attuale situazione è questa:
In questi due giorni ho imparato una parola resilienza. In ambito psicologico, che è quello che mi interessa di più, è la capacità dell'uomo di affrontare e superare le avversità della vita. Per ognuno di noi esiste insomma un "punto di rottura" ed il mio,percepisco questo, si sta avvicinando sempre più ...Anche musicalmente non posso che tirare fuori il mio lato oscuro e propongo un brano, in tedesco (lingua che non conosco), del gruppo Reaper (genere industrial) che si intitola "Urnensand", di cui ignoro totalmente il significato.Mi ci vuole un po' di ritmo per fare ordine nella mia mente ...Bleiche Totenhände steigen hoch empor im Nebelmeer tote Augen, die dort; lauern und der Nachthimmel ist leer Kerzen auf die Schatten lauern in der schwarzen Erdenschicht Wo sich alte morsche Mauern strecken in das Mondeslicht Hunderttausende Skelette krächzen, schreien, wimmern laut in der letzten Ruhestätte nichts als Knochen, tote Haut Schatten kreisen um die Steine um die bleiche Totenhand starren sie auf die Gebeine Blut zerrinnt zu UrnensandNon avendo la più pallida idea di cosa ci sia scritto, non so nemmeno se è il testo corretto
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