Kim

Compiti a casa


Sento sempre più spesso genitori che si lamentano per il fatto che i figli debbano svolgere i compiti a casa giustificandoli dicendo che il loro "lavoro" di studenti finisce quando escono dalla scuola e che il tempo libero dovrebbe essere impiegato per il gioco.Questi genitori, molto spesso, hanno figli poco autonomi che hanno bisogno dell'aiuto di un adulto per svolgere anche i compiti più semplici, ed è proprio per questo che il dover stare vicino al proprio figlio diventa un peso e un motivo di lamentele e di critiche nei confronti degli insegnanti. Se poi queste critiche vengono fatte di fronte al bambino e gli insegnanti perdono stima e fiducia ai loro occhi.Anch'io sono d'accordo sul fatto che i bambini abbiano bisogno di giocare e i compiti non debbano essere eccessivi ma so anche che sono molto importanti e anche i genitori devono rendersi conto che non sono una punizione o un metodo per lavorare meno in classe ma un aiuto a consolidare gli apprendimenti, a sviluppare la propria autonomia e capacità di organizzazione ed è anche un momento molto utile in quanto il bambino non ha il supporto dell'insegnante quindi può sbagliare e cercare da solo delle soluzioni.I genitori possono aiutare i figli ad affrontare nel modo migliore lo svolgimento dei compiti a casa inizialmente aiutandoli ad organizzarsi sia con i tempi che con gli spazi, ad esempio individuando un orario preciso da dedicavi e predisponendo un apposito spazio comodo e tranquillo (Naturalmente lontano da TV e videogiochi).Gli adulti non devono sostituirsi al bambino quindi ben venga la vicinanza, almeno durante i primi due anni, ma il lavoro deve essere svolto dal bambino che potrà chiedere suggerimenti e consigli ma non far eseguire il lavoro al genitore. E' meglio che il bambino vada a scuola senza compiti piuttosto che porti un lavoro fatto dalla mamma o dal papà!!!!