Kremuzio

Compagni di scuola


 La settimana scorsa si è svolto un rimpatrio dei vecchi compagni di classe che fecero con me la maturità scientifica nel lontanissimo 1976. Sono 35 anni volati via in un sospiro, ma dopotutto non sono poi così molti, considerando il fatto che non è che non ci si veda di tanto in tanto per qualche pizzata cazzeggiatoria. Solo che in questo caso la rimpatriata era stata organizzata dalla scuola, insieme a quelli che festeggiavano il 40esimo anniversario. Quando arrivo, di buon’ora vedo un sacco di gente mai vista, e subito cerco di fare un rapido excursus mnemonico per abbinare i nomi a quelle facce. Ma quanto sono invecchiati dall’ultima volta? Troppo… infatti non erano loro i miei compagni, ma quelli con 5 anni di più… vecchissimi!Mi dirigo rapidamente verso visi conosciuti… abbracci e baci tra guance ispide e calvizie importanti, ma i tratti somatici insistono ad essere gli stessi, per cui ci si riconosce al volo. Fortunatamente ci sono anche “le ragazze” oramai signore di mezz’età, niente male, anzi oserei dire che sono meglio adesso di quando erano adolescenti, e guai a non dir loro queste cose…Siamo comunque pochi, e visto che si può parcheggiare all’interno insceniamo una gag. Un mio amico che è diventato un grande responsabile di una casa automobilistica che aveva parcheggiato in un punto rischioso, decide di spostare l’auto aziendale e metterla al sicuro, anche per far rosicare qualche probabile invidioso. Lo accompagno. Ha un macchinone che costerà come un appartamento al centro, lungo e pieno di optional. Mi siedo dietro tra il mobile bar e lo schermo tv. Quando entriamo in cortile, si fermano tutti (quelli che non ci conoscevano) per osservare quello seduto dietro che si fa accompagnare dall’autista. Millanto un po’ di poteri occulti. Qualcuno si avvicina per chiedere grazie o un lavoro per il cognato. Una volta considerato come mi vesto, però capiscono la millanteria e si allontanano arrossendo, non senza un piccolo impercettibile inchino. Ed ecco che si comincia a sparlare degli assenti, quelli che hanno litigato dopo un’eternità, di quelli che si sono sposati a 18 anni e sono nonni, di quelli che hanno fatto carriera e di quelli che non l’hanno fatta (come me). Veniamo a sapere che sono in 3 a girare con la Ferrari. Due di questi erano addirittura stati bocciati in seconda elementare, ed a volte sporcavano i banchi, meglio non dire come. La dimostrazione lampante che la scuola non è che ti diriga troppo, e che se sei l’ultimo della classe, puoi sperare sempre in un cambiamento, dopo. Specie se sei di famiglia ricchissima, ma questa è un’altra storia… Io confesso che la Ferrari non me la sarei comprata. Preferisco Lamborghini o Lotus: spero di ricordarmelo in una prossima reincarnazione. Così per celia, ci facciamo un rapido giro per le aule che ci hanno visto soffrire sui libri, ma ci hanno fatto anche ricordare gli scherzi che facevamo ai professori, mettendo la cattedra in bilico così che potesse cadere al minimo tocco, o quando uno di noi aveva una di quelle macchinette per le risate, che spingevi un bottone e partiva un ghigno satanico, e tutti facevamo i serissimi guardando il prof che non riusciva a capire chi fosse il ventriloquo ma faceva finta di saperlo, minacciandolo di espulsione. O le battute o le storielle vissute sotto i banchi, specie tra me ed una mia compagna che mi stuzzicava ogni giorno raccontandomi di quale colore avesse le mutandine. E quante poesie lasciate nei diari delle altre, spesso inutilmente, se non per un timido bacio dato e ricevuto durante le festicciole, tra un lento ballato stretto ed un gioco della bottiglia.  Di un amico non abbiamo più notizie. Era uno che si innamorava spessissimo, poi litigava, poi diceva che si sarebbe suicidato e scompariva per un periodo di tempo, per far preoccupare un po’. Un’ansia che non vi dico… Ma non si trova più. Ci siamo un po’ tutti preoccupati e messi alla ricerca telefonica. Giusto uno ci è andato vicino: una donna, probabilmente una delle sue ex mogli ha minacciato di chiamare la polizia se l’avessimo ancora contattata, mentre un’altra ci ha raccontato che se l’avessimo trovato avremmo dovuto dirglielo. Qualcuno dice che è scappato, altri che si è fatto prete. Prima o poi troveremo una sua foto su “chi l’ha visto?” e ne sapremo delle belle… Per ora la ricerca continua.Ma è stato brutto vedere come quelli più vecchi di noi cazzeggiassero di più... Uno smacco!