Kremuzio

Acqua e gardenie


Ho un problema con l’acqua. Ma in questo caso non si tratta del fatto di quei mafiosi zozzoni che vogliono privatizzarla: questo è un altro problema ben più grande che dovrà essere affogato nelle urne del referendum prossimo. Il problemino che ho io è con le gardenie.A Roma abbiamo un’ottima acqua, ed io bevo solo questa, non compro minerale, specie da quando ho saputo che mentre la legge obbliga gli acquedotti cittadini a controllare in continuazione lo stato del prezioso liquido, lo stesso non accade con le industrie. Quindi la scelta dal punto di vista igienico e monetario mi sembra scontata. Inoltre penso a tutto il risparmio energetico col non acquistare ste cacchio di bottiglie di plastica per far arricchire le solite multinazionali. Però c’è un problema. L’acqua di Roma ha un sacco di calcare. Te ne accorgi prima di tutto dagli scaldabagni elettrici che ogni tot di anni si rompono perché le serpentine si ricoprono di strati su strati di questa durissima sostanza che giunge fino al punto di spaccare letteralmente la serpentina di rame e provocare un cortocircuito. Quando capita devo svuotare tutto, togliere la resistenza e sostituirla. Sempre meglio che cambiare tutto lo scaldabagno. Dai chili e chili di quella sostanza capisco quanto ce ne sia in circolazione. Per fortuna dicono che non è del calcare sciolto nell’acqua la causa dei calcoli renali, per cui continuo a berla con gusto.  Con la lavatrice si risolve con l’anticalcare da aggiungere ad ogni lavaggio, e quando avevo gli acquari l’addolcivo con delle resine a scambio ionico (belle eh? Sembra un arma fantascientifica!). In un momento di eterodossia scientifica ho provato anche con i magneti per evitare che gli atomi di calcio formassero delle molecole appiccicose, ma non mi sembra di aver risolto nulla. Per cui adesso posso dire che l’unico problema che mi è rimasto è quello con le gardenie. Queste bellissime piante dai fiori odorosissimi che adoro, hanno la particolarità di non gradire acqua calcarea. Si ammalano di clorosi, i fiori e le foglie ingialliscono e cadono. Uno stress. Inizialmente ho acquistato una schifezza che si mette nell’acqua e toglie il calcare, acidificandola, ma ha un certo prezzo e ne devo usare tanta. Distillare l’acqua? Troppo casino con alambicchi e tubi. Di acqua piovana ne riesco ad acchiappare poca, per cui non mi rimane che un’unica soluzione (ok, oltre a ricorrere alle resine).In ufficio abbiamo quei distributori di acqua orribile, portata in boccioni pesantissimi e dal sapore infimo, amarognola ed a volte con tracce viscide di muffetta ed alghe (a sentire i colleghi). Hai voglia a spiegare loro che quell’acqua fa schifo, e che è meglio attingere ai rubinetti, specie a chi viene da fuori Urbe e non è abituato ad acquedotti di qualità. E costoro vanno e vengono dai supermercati stracarichi come cammelli di acqua minerale. Ad un certo punto mi arrendo e li lascio al loro destino di bestie da soma.Mi è venuta un’idea allora. Ho preso un bicchiere pieno di acqua di rubinetto, acceso il tester e regolato per misurare la resistenza elettrica in ohm fondoscala 2M, ho messo i puntali in acqua ad una certa distanza fra loro e misurato. Diciamo che ho trovato una lettura di circa 1,5. Poi ho fatto lo stesso con l’acqua del boccione. Ora il display mi dice 0,8. Dal che, spannometricamente intuisco che la seconda è meno dura della prima. Ora non vuol dire che c’è proprio meno calcio, ma meno sali globali. Per un’analisi più mirata ci vorrebbero altre cose, come quei reagenti che usavo con l’acqua per i pesciolini. Beh, per farla breve, la sera mi porto via mezzo litro di acqua del distributore e ci innaffio le gardenie, che come per miracolo specie quella più gialla, sta tirando fuori dei bei boccioloni resistenti e rinvigorendo ogni giorno che passa.Tanti anni fa scrissi un articoletto su di una rivista di ecologia, spiegando come costruire un semplice tester per l’acqua con materiali di recupero… Vallo a ritrovare… Ma tanto vale comprare un testerino dai cinesi che con 5 euro te la cavi e per quello che devi misurare va più che bene. E le gardenie vi ringrazieranno!    Naturalmente sono in attesa di ricevere illuminati consigli con le vostre esperienze riguardo le piante acidofile... Grazie!