Kremuzio

Orlandi-De Pedis... ancora niente?


Ricordo abbastanza bene quei giorni, il clamore, le attese e la mancanza di chiarezza. Per me che ho vissuto attorno alla zona del Vaticano, quando comparvero quei manifesti con la foto di Emanuela Orlandi, capii subito che c’era qualcosa di strano. Non c’erano motivi, all’apparenza, solo una ridda di ipotesi campate su chiacchiere, divenute quasi leggenda, e nel tempo montate fino a diventare un mistero. E dalle chiacchiere si capiva ben poco, anzi, probabilmente erano state diffuse a bella posta per confondere le idee. Tempi duri, in quegli anni ’80, e si capiva bene, quando perfino ci fu quell’attentato al Papa, in quel giorno in cui si festeggiava la Madonna di Fatima, sembrava quasi ci fosse la mano di profezie, del destino, di qualcosa di intangibile che doveva portare ad un cambiamento negli scenari politici mondiali.Il primo tassello di sviluppi storici al quale seguì quel rapimento. Rapimento o fuga? E perché? C’entravano davvero i “lupi grigi” di Agca, che rapirono la ragazza per uno scambio di prigionieri, o non era vero niente? E bastava scavare nella vita della famiglia per trovare chissà quali inconfessabili segreti e misteri correlati al Vaticano? Sembra quasi un thriller ambientato dietro la frontiera controllata dalle guardie svizzere, con gli investigatori che cercavano di miscelare tutte le cose strane che venivano loro in mente, con i fatti di cronaca. E non è che il Vaticano avesse poi smentito con chiarezza tutte le illazioni fatte nel tempo.Conoscevo bene quei palazzi proprio di fronte al colonnato, la loro vita, il loro essere quasi una zona franca, abitata da chi lavorava oltre porta S.Anna, un mondo conosciuto bene dai propri condomini, con i portieri che sanno tutto e non vedono niente, con quel viavai di alti e bassi prelati, dove ricevevano pezzi grossi ed anche un famoso esorcista, proprio dietro i negozi di souvenir e di benedizioni apostoliche con lo sconto.Ed il mistero, quando è importante e tenuto bene, si conserva a lungo e trascorre quasi inalterato il corso dei decenni. Ci siamo domandato tutti, da tempo, il perché in quella chiesa monumentale ci fosse il corpo di quel De Pedis della banda della Magliana. E perché le voci dicevano che in quella tomba ci sarebbero stati i resti della Orlandi? Chi aveva scritto quella sceneggiatura così strana? E perché ci è voluto tutto quel tempo per controllare? Probabilmente si aveva tutto l’interesse per mantenere la storia sotto uno strato di cenere, a mantenere un po’ di brace per riaccendere il fuoco prima o poi.  Ieri hanno controllato. C’erano altre ossa, dicono più antiche, e non specificano se si tratti di uomo o donna, cosa che gli specialisti in tv, specie nei serials, capiscono al volo guardando il bacino o le ossa del braccio. Dobbiamo aspettare l’esame del DNA. Aspettiamo, che lo abbiamo fatto per tanto tempo per cercare di capirci qualcosa, che ancora qualche giorno non ci farà male…E probabilmente la confusione continuerà. Hanno aperto tutte e tre le bare che contenevano i resti del fu boss. Come sarebbe a dire? Era ben conservato e diviso in tre parti o era una cassa dalla triplice sigillatura? E le altre ossa che hanno trovato erano in altre cassette accantonate o all’interno della stessa? Non è che gli articoli ci aiutino a capire, e non riusciamo a capire proprio, per ora.In quella Chiesa di Sant’Apollinare, in pieno centro di Roma, c’è davvero l’epilogo della storia o ne ricomincerà un’altra, se non si troveranno i resti della ragazza scomparsa?