Kremuzio

Una volta le leccavano solamente…


Parlo delle rane, o meglio dei rospi, ma solo quelli che avevano una pelle che trasudava un liquido tossico e provocava strani effetti collateraliUn insegnante indiano di yoga, Yogesh Chavan qualche anno fa sosteneva di poter insegnare ai bambini come poter superare la paura e continuare a meditare, proprio come faceva lui stesso, che si era specializzato nel farlo tenendo rane, scarafaggi o serpentelli in bocca. Chavan ci teneva a precisare che “prima di ogni meditazione si devono pulire bene gli animali… Le rane, infatti, sono creature a sangue freddo e, a contatto con una superficie calda, urinano. Quanto ai serpenti scelgo sempre quelli non velenosi. La paura è una condizione psicologica che si può cercare di superare meditando”Resta da vedere se le paure dei bambini si sono davvero ridotte vedendo le imprese del loro maestro… Comunque la cosa è interessante. Se trovo una rana, ci provo.Poi ci sono quelli un po’ più occidentali che lo fanno per i loro cinque minuti di celebrità e per aumentare gli incassi del loro ristorante. Però così mi spiego il perché dicono che in Italia si mangi meglio, anche se sono molti i piatti a base di rane. Ma non è questo il punto…È che tornando alla prima notizia, non capisco cosa c’entri la paura con il mettersi un animale vivo in bocca. Forse è lo schifo da combattere, specie in una civiltà in cui i bambini sono schizzinosi per natura riguardo i cibi. Costoro vorrebbero solo mangiare patatine fritte e merendine, e sono attirati da questo o quel cibo solo per le sorpresine che contengono, vedi il successo di quelle lucertoline che vanno tanto di moda, quel Carletto dei sofficini, che però sono le madri a mangiare (i sofficini, non Carletto)…
Mi immagino un bel ranocchietto nel piatto, e la mamma che gentile ed amorevole dice al pargolo “su, bello di mamma, metti in bocca la rana, che l’ho lavata bene bene, e poi vedrai quanto saranno buoni i broccoletti ripassati in padella…”. Vedrei male i serpentelli non velenosi, che quelli hanno la brutta abitudine di svicolare, mentre gli scarafaggi, hai voglia a lavarli, non li vedo come un incentivo, vista la brutta vita che fanno, anche se lucidi loro l’esoscheletro con la cera d’api o lo ungi con l’olio d’oliva per dargli un aspetto più sano.Meglio la rana, lo ammetto, ma non quella dei tortellini, che è troppo facile…