Kremuzio

Il terremoto in Emilia ed il serbatoio di Rivara


Da più parti ho letto di questa notizia che non si capisce bene se sia una bufala o sia vera. Probabilmente è una bufala con un fondo di verità. È facile, dopotutto tirare le somme riguardo progetti che vedono il loro corso in zone che sono state oggetto di scosse di terremoto. In pratica si tratta di attività che riguardano lo sfruttamento di una cavità sotterranea naturale di Rivara, in provincia di Modena, non troppo distante dall'epicentro del terremoto. Secondo il piano, si era prevista la perforazione di 19 pozzi per l’estrazione del gas metano e la conseguente realizzazione di una grande centrale elettrica per lo sfruttamento del gas stesso. Il progetto aveva come mandanti una multinazionale britannica per l’85% ed il 15% della Erg. La società finale è la Rivara Erg Storage.
Sotto il suolo si sarebbe ricavato un serbatoio di 3.700 milioni di metri cubi di gas, per un investimento di 300 milioni di euro che porterebbe all’estrazione di 32 milioni di metricubi al giorno. Parliamo di serbatoio in quanto sarebbe potuto essere impiegato come buffer per il gas proveniente dalla Russia nei periodi di limitato consumo. Un’opera colossale e tanto denaro investito. Però, dopo le scosse, Regione ed enti locali hanno bloccato il progetto e chiuso gli spiragli per una realizzazione futura. Ci si chiede cosa sarebbe successo se i lavori fossero iniziati da tempo, considerando che la zono non era classificata per un rischio sismico. Immaginate cosa sarebbe potuto accadere se ci fosse stata una fuga di gas con conseguente esplosione. E che esplosione… Quando ci sono movimenti tellurici, la compressione delle rocce provoca scariche elettriche per il fenomeno della piezoelettricità, come possiamo vedere negli accendini dove un martelletto va a comprimere un pezzetto di quarzo e produce la scintilla elettrica.Ma…C’è chi dice, ed è una voce che circola tra le popolazioni colpite dal sisma, con una certa insistenza, che i lavori siano in atto e che siano addirittura la causa del terremoto. La voce arriva in parlamento, ed il ministro dell’Ambiente Corrado Clini segnala che si devono svolgere indagini al riguardo. E si ricomincia a parlare di Fracking, ovvero la trivellazione tramite acqua sparata ad alta pressione, per provocare la frattura di uno strato di roccia, per estrarre il petrolio o il gas naturale. Da più parte si dice che questa attività estrattiva con questi mezzi va a provocare enormi danni allo strato geologico, provocando addirittura terremoti. Ci vorrebbe un geologo per spiegare tutto questo, dato che si tratta di una di quelle parole che vengono impiegate spesso a sproposito negli ambienti paranoici.La gente si chiede se siano state effettuate esplorazioni o trivellazioni a scopo esplorativo, e se queste attività abbiano smosso chissà cosa, magari provocando quella famosa nuova faglia. Ma dalla società rispondono che non sono stati fatti lavori di alcun tipo e che le ultime trivellazioni risalgano al 1979. Da quel momento più nulla… Ma il pensiero popolare va ben oltre, e si chiede se invece questi lavori siano già stati svolti, ed anche se tutto questo abbia provocato quella serie di scosse, quello spostamento di faglia, che abbia dato l’inizio a tutto questo stillicidio di sussulti tellurici e di paura.La risposta sembra sia banale, ovvero che la notizia dia frutto del voler dare la colpa all’uomo piuttosto che alla natura, specie quando ci sono multinazionali di mezzo, industrie chimiche ed energetiche, grandi mostri dalle sette teste (come le sette sorelle, come l’anticristo) che ci porteranno l’olocausto ecologico. E per questo penso tanto che sia una bufala, ma lasciamo le porte aperte al ragionamento, e se qualche esperto o qualche persona che vive in quelle zone volesse darci ulteriori particolari, indizi o spiegazioni, ne sarei ben felice.