Kremuzio

La spiaggia ed il blog


A volte penso che proprio normale non sono. Ad esempio, me ne sto a riposare, nonostante i lavori da fare in questa casa al mare, dopo un sacco di giorni passato seduto in ufficio, col computer davanti, fisso con gli occhi che si affaticano. Nonostante tutto, pronto a ricavare i momenti liberi per seguire il blog come ogni giorno. Ogni mattina, la prima cosa che faccio dopo aver acceso il pc, preparato per il lavoro scaricato la posta, ecco che carico il word processor, mi concentro per pochi secondi e comincio a scrivere qualcosa che mi abbia colpito nelle ore precedenti o come ispirazione dell’ultimo momento.Ed io che mi riproponevo, una volta lontano dalla pazza folla, di tornare a passare una giornata fuori dagli schemi, regolata dal sole, tipo mi alzo alle prime luci, guardo fuori dal terrazzino il mare appena riflettente una luce ancora flebile, con i gabbiani ed i pescatori che ritirano le reti aldilà delle scogliere. Caffè e passeggiata sulla spiaggia per vedere cosa le onde abbiano rigettato a riva. Preziosi galleggianti, bottiglie e chissà quali misteriosi pezzi di legno. Bagnarsi i piedi per sentire se l’acqua è più o meno fredda di ieri e gettare un occhio sotto il pelo dell’acqua a vedere se le vongole occhieggiano timide. Poi cominciare i lavoretti, un po’ l’impianto elettrico ed un po’ i tubi che perdono, e qualche stop per lo specchio ed un paio di quadretti e l’antenna da sistemare ora che col maledetto digitale terrestre non si vede più una mazza. Poi si sa come vanno le cose, un bel bagno, la raccolta del legno e la brace da fare per l’arrosto, e quindi pennichella, lettura di libri e così via fino alla nanna dopo il tramonto.Magari.Invece cosa succede? Che mi sveglio tardi quando il sole è già alto, colazione e passeggiatina, qualche micro lavoretto, tipo maledire quelli che fanno rumore, i camion che passano e pensare che se mi chiamassero dall’ufficio butterei il cellulare tra la prima e la seconda secca. E poi penso che non sto seguendo il blog. Ed allora cambio tutto il programma. Accendo e mi metto a scrivere poi cerco di collegarmi con la chiavetta che non prende manco a cannonate. E cerco di postare qualcosa che non faccia pena, ma non ci riesco. Avevo quasi pronti degli argomenti ma non mi va di pensarci. E’ brutta quando non ti viene l’ispirazione e sei senza quegli spunti che la vita incasinata ti da ogni giorno in città. Fuori dall’informazione normale vengo a sapere che la figlia di quello del bar della stazione, che era così brutta e stupidina che la madre era preoccupatissima, si è laureata ed è notaio, sposata e madre di due figli. Quell’altra bambina che voleva sempre giocare adesso è un pezzo grosso e lavora all’Onu o in chissà quale struttura e gira con la scorta. Quel ragazzetto così gentile che piaceva tanto alle mie amiche adesso convive con uno barbuto. Oggi incontro uno che sembra mio nonno, sulla spiaggia, che mi saluta chiamandomi per nome ma io sono andato oltre che non mi ricordo come si chiama anche se mi pare di ricordare che era un mio amico più piccolo di me. Beh, se non altro stasera ho trovato una gatta pelosissima che si è messa a fare le fusa e non si staccava mai.Dopo cena mi metto a scrivere, cerco di vedere il dr. House ma il canale non si trova e maledizione che venerdì ci sono i Visitor e domani il documentario sulla seconda guerra mondiale a colori e non posso vederli. La linea internet va e viene e probabilmente domani schiatterà la fossa biologica. Non ho sonno e penso che sono un deficiente che in una casa in mezzo alla natura devo pensare che mi manca il mio blog e tutti gli amici vicini con ci scambiare visite e messaggi, cosa che ora non posso fare con la connessione ballerina che ho. Vabbè, tanto tra una settimana torno… Ora vado a nanna. Chissà se domani mi sveglierò all’alba? Scommetto di no.