Kremuzio

Non li abbandonate!


Chi mi vedesse oggi girare per i paesi, mi riconoscerebbe subito in quanto sono l’unico che gira con una busta del’immondizia in mano. O meglio due buste. Quella con plastica e metallo, e quella col talquale. Che così sono abituato a fare. Sotto casa ho i secchioni, tre belli grandi, e tutti i giorni scendo e getto ben separati i rifiuti che alacremente produco. Ma così non accade nei paesi. Che qui vige l’idea del ritiro porta a porta, il che vuol dire che ognuno ha i suoi 3 o 4 secchielli colorati che a rotazione lascia davanti il portone di casa. Se li avessi lo farei anch’io, ad averceli. Se uno va in paese solo per le vacanze, se la deve mangiare la monnezza, o nasconderla, perché ti fanno pagare la tassa ma non essendoci stato quando c’era la distribuzione dei microscopici contenitori, rimani senza, e non sai a chi rivolgerti se non dopo una caccia al tesoro. Così ogni volta che inizio a consumare, mangiare e produrre rifiuti, eccomi qua che diligentemente riempio le buste ben ordinate e divise e mi incammino con il solito dubbio: dove cacchio li butto?Inizio dalla strada provinciale. Non mi va di nascondere le buste in mezzo ai cespugli, e secchioni non ne esistono. Vedo in lontananza un bel contenitore blu grosso e penso che ci siamo, ma è quello di un bar, ed il gestore non appena vede avvicinarsi un’auto forestiera esce a controllare se hai buste sospette da abbandonare nella sua personale discarica. E ti guarda che non sa se vuoi un caffè o un cazzotto.Capisco l’andazzo e fuggo sgommando. Anni prima di fronte al castello, meta turistica, c’era qualche cestino. Ora solamente uno piccolissimo per gettarci i mozziconi di sigarette, e la busta che ho in mano comincia a puzzare. Giro per i vicoli antichi ma non mi va di sporcare. Penso di regalare del mio a quei simpatici cestini colorati, ma in questo giorno ritirano la carta, ed io non ne ho.Chiedo in giro se c’è un convento di monache di quelle che hanno la ruota per abbandonare i neonati. Mi guardano storto anche perché non sembro incinto. Nei dintorni del cimitero ci sono bei secchioni per i fiori andati a male. Al loro interno lascio gli scarti vegetali, tanto tra fiori e bucce di kiwi non c’è tanta differenza, botanicamente parlando.Devo decidere in fretta dato che dalle finestre alcune vecchiette mi spiano e forse hanno già chiamato la polizia. Il tramonto si avvicina e con esso aumentano le probabilità che possa agire come un thug col favore delle tenebre. La fortuna aiuta gli audaci, e vedo tre bellissimi secchioni, come un'oasi nel deserto, proprio di fronte una trattoria. C’è un cuoco di guardia che sta fumando una sigaretta. Attendo, tanto prima o poi dovrà finirla. Nel frattempo faccio finta di studiare una targa che mi avverte che in una delle stanze di quella casa vecchia ci dormì qualcuno che non ho mai sentito prima. Il sindaco e la giunta quella targa posero. Il cuoco sparisce, ed ora pongo anch’io, fischiettando Waltzing Matilda e Lili Marleen.Risalgo sul carro armato, cioè sull’auto, e sgommo via.Missione compiuta. Tra due giorni mi toccherà ripetere l’intrepida azione, ma la guerra è guerra!