Kremuzio

Odore di libertà


C’è una bella differenza tra lo stare al mare e lo stare in città. Magari qualcuno dirà di no, ma la cosa più importante per me è che non ti devi lavare e profumare se stai in mezzo ad una natura umida. Poi magari uno puzza di più e non se ne accorge, ma se dovessi proprio decidere quale sia la cosa più simpatica del relax al di fuori della vita lavorativa, è proprio questa mancanza di obblighi sociali.In molti dicono che l’omo ha da puzzà, ma io non sono d’accordo, direi che tutti hanno diritto al loro odore naturale, uomini o donne che siano, se sono in un ambiente naturale, ovviamente, che è difficile stare in una città con lo smog e non far proliferare i batteri più cattivi. Ma basterebbe acqua e sapone, se volessimo. Come si faceva fino ad una quarantina di anni fa, e nei miei ricordi non mi sembra di essere stato sconvolto da chissà quali gas venefici. Anzi, erano bei tempi ed il bagno si faceva una volta la settimana. Che poi non è che io puzzi proprio quando sono in vacanza, o almeno così mi sembra. Se uno si alza dal letto ed invece di insistere con i saponi ed i deodoranti, riscoprisse l’aria pulita di una brezza marina, probabilmente sarebbe più a contatto con la natura. C’è sempre la salsedine a proteggerti, il sale dell’abluzione marina per la caccia al cibo, la sabbia che ti scartavetra la pelle se c’è un po’ di vento. E poi sarà un caso ma le mosche non ti danno il tormento. Merito del riacquistato PH del derma? Magari son diventato così acido che se un imenottero poggia le zampette sulla mia pelle, se le brucia? Vabbè una minima lavata con acqua fresca ci vuole, così come una doccia prima di andare a dormire, ma con pochissimo sapone. La guerra però è quella da combattere contro i deodoranti, magari anche vincerla, se ci si pone al riparo della società benpensante.Se te ne stai solitario e ramingo non ci sono problemi. Questi nascono se vai all’ipermercato a comprare la frutta quando hai finito quella da prendere sugli alberi. E te ne accorgi che non si è tutti della stessa tribù quando ti si crea il vuoto attorno. E se qualcuna sviene, approfitti del fatto, specie se sei in fila alle casse, e passi avanti ad libitum. Pare che la gente non si accorga di te quando passi di fronte al reparto “pesce avariato” e “formaggi scaduti”. Già di fronte all’espositore delle cipolle e dell’aglio, dove fai la prova di mimetizzarti, potrebbe darti un sollievo sociale inaspettato.Ci sono dei limiti, ovvio, ai quali neanch’io posso andare oltre, specie quando ogni tanto mi sembra di sentire un afrore in giro, tipo pelo di cane bagnato, e non sai se sono i tuoi (pochissimi) vestiti, i sandali, i recettori olfattivi impazziti e disabituati, o effettivamente qualche animale è venuto a morire nei paraggi.Devo ancora lavorare contro le zanzare, che queste pare siano più attirate, e la cosa non mi piace. E’ anche vero che sono amanti dell’acqua, per cui più mi aspergo, e più penseranno di trovarsi in un aquapark con ricchissimo buffet finale. Se le schiaccio, lascio i rimasugli sul braccio o sulla gamba, macchietta di sangue compresa, in quanto penso possa valere da avvertimento nei confronti degli altri insetti vampirizzanti, tipo “per me si va nella città dolente, lasciate ogni speranza voi che succhiate”. Ok, magari fa un po’ schifo, ma dopo un tuffo o alla prima pioggia, le tracce scompaiono. Mica mi metto a leccare il pelo come i gatti…C’è anche il fatto che ogni volta che passi di fronte ad uno di quei poveri ubriachi con il brik di vino bianco caldo, questi ti salutano, ed alcuni cagnolini prima annusano l’aria poi ti vengono festanti incontro riconoscendoti come capobranco. Un po’ di disagio, lo ammetto, me lo provocano le cagnoline in calore quando vorrebbero che diventassi il padre dei loro futuri cuccioli. L’istinto materno, si sa, è fortissimo…