Kremuzio

Emergenza nucleare nel vercellese?


La notizia lascia stupiti ed anche preoccupati. In 27 cinghiali abbattuti in questo biennio sono state riscontrate tracce elevate di radioattività, nella lingua e nel diaframma. La zona di provenienza degli animali è il comprensorio alpino della Valsesia. Nel particolare, la fonte è provocata da un accumulo di Cesio 137, un isotopo che è una firma delle centrali nucleari. Ma quanta radioattività è stata trovata? Al solito le fonti sono un po’ fumose, in quanto dicono di un range tra 0 e 5600 Bequerel per kg. Purtroppo tra le varie unità d misura non ci si capisce molto, anche perché ogni tanto cambiano. Però è utile sapere che il limite nelle cose da mangiare è di 600 Bq/kg, limite superato in 27 campioni, quindi circa in metà degli animali controllati. Da tabelle che si possono trovare in rete, da latte ed acqua potremmo ingerirne 200 e nei vegetali anche 500. La logica dei limiti per legge mi ha sempre preoccupato…
Ma da dove viene questo inquinamento? Cosa hanno mangiato o bevuto? I cinghiali mangiano un po’ di tutto, e la zona è vicina alla centrale ormai dismessa di Trino Vercellese, oltre anche ad un sito sperimentale dell’Enea. Ci sono scorie in giro? Possibile che si tratti della vecchia nube tossica proveniente da Chernobyl?Ragioniamoci sopra. L’incidente è avvenuto nel 1986 e la nuvola che ha rilasciato polvere radioattiva in Europa era piena di radionuclidi tra i quali questo Cesio 137 che ha una durata di decine d’anni.I cinghiali hanno una durata di vita, in cattività, di una trentina di anni massimo, per cui potrebbe anche essere che qualcuno di essi abbia vissuto quei momenti ed accumulato al suo interno corpuscoli radioattivi col cibo. Ma non credo sia così. Una fonte interna al corpo di questo tipo, probabilmente avrebbe provocato o la morte dell’animale o la mutazione della sua prole. Non so se sono stati riscontrati animali mutanti per questo. E perché dovrebbero essere solo i cinghiali? Sarebbe il caso di fare analisi sia sugli altri animali che sugli esseri umani della zona.Ma si sta dando la colpa a Chernobyl per scaricare le responsabilità della causa? Ci sarebbe da indagare proprio sulla ex centrale che dovrebbe essere stata smantellata. Ci sono stati rilasci di scorie? E se invece ci fosse qualche deposito di scorie da qualche parte? Magari proprio sfruttando la centrale vicina così che se ci fosse stata qualche misurazione la colpa sarebbe stata dirottata verso di essa?
Di confusione ce n’è tanta, a partire dalle sigle delle unità di misura a quelle della regolamentazione, dei controlli, dei nomi e dei numeri degli isotopi.La paura che mette la radiazione va oltre la ragione. Non si può vedere né annusare, e non sai se ti sta colpendo. Questo è il brutto, e siamo costretti a parlare di cesio, iodio, stronzio, uranio, plutonio…Ricordo i giorni di Chernobyl, stavo in vacanza dalle parti di Sorrento col camper. E pareva scoppiata un’epidemia. Niente insalata, frutta, si stava poco all’aperto come se ci dovesse cadere addosso polvere come la cenere di Pompei. E cominciai a girare con un piccolo contatore geiger nel taschino. Purtroppo la radioattività si poteva misurare sulle scarpe, nelle strade, sulle piante, specie quando non pioveva, e poi chissà dove si è nascosta, se ha raggiunto le falde acquifere. E sto parlando del Centro Italia. Figuriamoci al Nord dove il grosso della nuvola è passata davvero… Io ricomincio a girare con il vecchio contatore. Speriamo bene.