Kremuzio

La solita coerenza italiana


Senza andare troppo in là, la storia comincia con quel fatto che mi confondeva molto sulla triplice alleanza e la triplice intesa. Era il 1882 quando il Regno d’Italia si alleava con gli imperi di Germania e di Austria-Ungheria. Si voleva andare in Africa per qualche gloriosa conquista (Tunisia e Libia), ma non andò tanto bene.
All’inizio della prima guerra mondiale, nel 1914, l’Intesa (Francia, Gran Bretagna e Russia) chiese all’Italia di schierarsi con loro. Ma rimanemmo neutrali per patteggiare con Francesco Giuseppe imperatore austro-ungarico e chiedere, in cambio dell’alleanza, alcuni territori sull’Adriatico. Non se ne fece nulla, per cui nel 1915 entrammo nella Triplice Intesa.
Che diventò Quadruplice, contro gli Imperi Centrali, ed ecco la Grande Guerra.Poi arrivò il fascismo, ed il ritorno alla volontà di farci un Impero, per cui cosa c’era di meglio che fregarcene della Società delle Nazioni, bombardare con i gas le popolazioni africane ed allearci con la Germania di Hitler? Ecco la guerra di Spagna, l’Impero e l’entrata in guerra contro gli ex alleati. Per prima cosa si attaccano i cugini francesi, tanto per far capire che si faceva davvero parte dell’Asse contro le nazioni demoplutocratiche. Dell’8 settembre lo sappiamo tutti, con quello che pensavamo fosse l’ultimo stravolgimento delle alleanze. E’ un fardello che ci portiamo un po’ tutti, grazie ai governi che ci siamo meritati negli ultimi 150 anni. Poi arrivarono Razzi e Scilipoti a fare del voltafaccia politico un’arte ben remunerata.A Natale quando il governo indiano concesse una licenza ai due marò che per errore avevano ucciso due pescatori indiani in acque internazionali, scambiandoli per pirati, qualcuno pensava che non sarebbero tornati, ma non fu così. Ci costò anche una discreta cifra questa vacanza, ma c’era un impasse nelle decisioni degli indiani che si scontravano con la loro voglia di giustizia e con la confusione tra acque territoriali, acque internazionali e le fumose leggi rigirate a proprio vantaggio. Come scriveva ADNKronos “ ''Partiamo, mantenendo la nostra parola di italiani, fiduciosi nella giustizia''. E' quanto hanno detto, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò partiti oggi pomeriggio alla volta dell'India a bordo di un aereo decollato dall'aeroporto romano di Ciampino. Conclusa la 'licenza natalizia' concessa dalle autorità indiane, i fucilieri di Marina, accusati di avere ucciso due pescatori nel corso di una missione antipirateria, domattina alle 8,30, ora locale, arriveranno a Kochi. Il 15 gennaio si presenteranno alla prossima udienza del processo presso il tribunale di Kollam.”. In quel caso fu onorata la promessa.Nel caso di adesso no. Ma la scelta del ministro degli esteri Terzi io me l’aspettavo. Ora i marò dicono che sono “felici di tornare al nostro lavoro” ci credo, come credo anche che un po’ si vergognino di quanto deciso. Ora sarà una patata bollente diplomatica, anche se da parte nostra c’è la ragione delle leggi internazionali, ma per un miliardo di indiani siamo gente che non rispetta i patti…