In questi giorni di fervore religioso ed antireligioso, ritengo sia utile, aldilà della fede e delle convinzioni che possano essere supportate da prove scientifiche o semplici racconti favolistici, portare all’attenzione un tentativo abbastanza famoso, di dimostrare la “verità della religione cattolica”, ma che può anche essere usato per altre religioni.Blaise Pascal, filosofo, matematico, fisico e teologo, quindi certo un po’ più in alto nella scala umana di un tronista o un politico, rifletté molto sulla religione, e per tirar fuori un ragionamento filante, utilizzò la probabilità. Nel 233esimo pensiero dei suoi Pensées dice: “Nessuno può decidere inequivocabilmente se deve accettare o rifiutare la dottrina della Chiesa. Può essere vera. Può essere falsa. E’ come lanciare una moneta: le probabilità sono uguali. Ma le perdite ed i benefici? Supponiamo di rifiutare la Chiesa. Se la sua dottrina è falsa, non avremo perso niente. Ma se è vera, dovremo affrontare infiniti patimenti all’inferno. Supponiamo di accettare la dottrina della Chiesa. Se risulta falsa, non avremo guadagnato niente, ma se è vera raggiungeremo la beatitudine eterna nel paradiso”.
La scommessa di Pascal
In questi giorni di fervore religioso ed antireligioso, ritengo sia utile, aldilà della fede e delle convinzioni che possano essere supportate da prove scientifiche o semplici racconti favolistici, portare all’attenzione un tentativo abbastanza famoso, di dimostrare la “verità della religione cattolica”, ma che può anche essere usato per altre religioni.Blaise Pascal, filosofo, matematico, fisico e teologo, quindi certo un po’ più in alto nella scala umana di un tronista o un politico, rifletté molto sulla religione, e per tirar fuori un ragionamento filante, utilizzò la probabilità. Nel 233esimo pensiero dei suoi Pensées dice: “Nessuno può decidere inequivocabilmente se deve accettare o rifiutare la dottrina della Chiesa. Può essere vera. Può essere falsa. E’ come lanciare una moneta: le probabilità sono uguali. Ma le perdite ed i benefici? Supponiamo di rifiutare la Chiesa. Se la sua dottrina è falsa, non avremo perso niente. Ma se è vera, dovremo affrontare infiniti patimenti all’inferno. Supponiamo di accettare la dottrina della Chiesa. Se risulta falsa, non avremo guadagnato niente, ma se è vera raggiungeremo la beatitudine eterna nel paradiso”.