Kremuzio

Sopportare i chiacchieroni


Sono inesauribili, prolissi, impossibili da scoraggiare. Non appena possono incastrarvi da qualche parte – sul ciglio della porta, in corridoio, in una hall, durante una cena – non vi mollano più. Quello che dicono non è per nulla interessante, ma loro ci tengono a farlo sapere. I chiacchieroni sono uno dei flagelli dell’umanità. Come sfuggire loro? Imparando a smettere di ascoltarli. Per riuscirci occorre un certo allenamento che non arriverà sicuramente dall’oggi al domani. Ci vuole un’abilità che non si acquisisce di colpo.Mentre il chiacchierone parla, dovete smettere per quanto possibile di seguire la conversazione. Nel migliore dei casi potrete arrivare  non sentire più niente. Con un po’ di esercizio finirete per non sapere su che cosa i chiacchieroni potrebbero intrattenervi. La vera sfida sta nel far sì che nessuno se ne accorga, soprattutto lui. L’esperimento permette quindi di “assentarsi” senza che il vostro “ritiro” sia percepibile.Mai sguardi fuggitivi. Fissare invece il chiacchierone fisso negli occhi con un’aria estremamente attenta e interessata (leggermente divertita o seria o triste a seconda di quello che cogliete all’inizio del suo discorso).Scuotete regolarmente la testa. Di tanto in tanto emettete un piccolo verso, ma non esagerate mai. Inserite l’ascolto automatico: seguite senza sforzo il ritmo e la musica del cicaleccio. Con l’abitudine vi accorgerete quando una pausa è imminente e potrete sempre rilanciare con un “A questo punto?” oppure “Pazzesco” o anche “Non l’avrei mai pensato”. Se lo ritenete necessario, in particolare per mettere fine alla conversazione o cambiare argomento prima di addormentarvi del tutto, potrete ascoltare le ultime due o tre frasi e fate poi una domanda.Tenterete comunque in seguito di perfezionarvi, fino al giorno in cui sarete capaci di reggere un incontro intero con un chiacchierone raggiante per l’attenzione che gli prestate.Come ci vuole poco per essere altruista…(da piccola filosofia portatile di Roger-Pol Droit)