Kremuzio

Cécile Kyenge ed i razzisti


Chissà perché me lo aspettavo. Non abbiamo dovuto aspettare molto prima di leggere le lamentele dei leghisti nei confronti della nomina a ministro per l’integrazione di Cécile Kyenge, primo ministro di colore nella storia italiana. Già prima eletta al parlamento per una persona nata in Africa non da emigranti, è un medico chirurgo di 49 anni, congolese.
Non abbiamo dovuto aspettare troppo per assistere alle vomitevoli alzate di scudi del razzisti nostrani, che sembrano appartenere quasi completamente ai leghisti. Tanto per cambiare. E come portavoce di questo alzarsi di offese, non poteva mancare lui, quel Borghezio che a sapere che appartiene alla mia stessa razza bianca, mi fa venir voglia di diventare africano.  Che a leggere quello che scrive fa letteralmente venire il voltastomaco, ma cosa ci si può aspettare da uno che spruzzava deodorante addosso alle donne nere nei treni? Ecco uno dei suoi parti oratori: ”Scelta del cazzo, ha la faccia da casalinga”. “Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano”. “Questo è un governo del bonga bonga”.L’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini aveva rincarato la dose: "E poi gli africani sono africani, appartengono a un’etnia molto diversa. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l'enciclopedia di Topolino. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano". Bene, sappiamo ora che la cultura dei leghisti è basata sull’enciclopedia di Topolino.Ma la colpa non è della pelle, secondo lui, ma della faccia da casalinga. E con questo mi sembra anche un’offesa verso le casalinghe, che non hanno spessore. Mi verrebbe di rispondere “da quale pulpito”… E contemporaneamente sale come un rigurgito la sensazione e la consapevolezza che il nostro è un paese razzista. Ricordo qualche anno fa una mia collega keniota che entra in ufficio piangendo perché una vecchia sull’autobus le aveva detto che puzzava. Ho dovuto passare molto tempo a spiegarle che ci sono motivazioni storiche e psicanalitiche per le quali alcune anziane ce l’hanno con le nere, senza motivi apparenti. Ma a che serve parlare di integrazione, dell’articolo 3 della costituzione o di una normale legge naturale che ci deve far capire che siamo tutti uguali? Vallo a spiegare ai razzisti che non hanno nulla nel cervello a parte poche nozioni assorbite dai miasmi della società in cui si sentono a loro agio. E non è una società civile. Loro si basano su Topolino…