Kremuzio

Salagadula (r)


Cantava la canzoncina che ho in testa da qualche giorno. Forse vorrò far sparire qualcuno con questa antica formula magica. Chissà se funziona meglio delle vecchie parole di Dante come “papè satan, papè satan aleppe”. Sembrano più carine e meno demoniache. Ma quale sarà il significato intrinseco di queste strane parole, forse potremmo chiederlo a chi se ne intende. Ma non riesco a trovare molti dati a suffragio di una mia ipotesi. Su un Harry Potter si rispolvera la parola “gadula”. In francese dicono “Salagadou, la menchikabou”, mentre in inglese la frase non cambia. O meglio in italiano nel film di Disney (Cenerentola per chi non ricorda) era “salagadula megicabula” con la “e” della pronuncia originale, scritto “magicabula”.  I tedeschi dicono zalacatula mecicabula pipitipopitipush, ma non fa lo stesso effetto… mi sto divertendo ad ascoltarla nelle varie lingue che rischio di trasformarmi in topo Gigio.Non ha niente a che vedere con l’antica “abracadabra”, ma proprio niente con questa parola evocativa dal significato nascosto. Forse esoterico, ma sicuramente magico, dall’aramaico significa “io creerò come parlo” e questo contenuto la spiegherebbe tutta sull’uso della magia nella storia della scienza. Ma altri accennano ad una risonanza araba che significherebbe “fa che le cose siano distrutte”, per cui esattamente il contrario della primaspiegazione. Una maledizione vera e propria.La traduzione italiana della canzoncina afferma che “fa la magia tutto quel che vuoi tu” e quindi ritorniamo al concetto creatore di cose. Come Mary Poppins che faceva e non disfaceva, come tutte le fate buone fanno. Ma a lei bastava schioccare le dita per mettere a posto una stanza o risolvere qualcosa. Molta prestidigitazione ed illusionismo messo in campo dalla maga con l’ombrello. Magari avrebbe potuto anche dire “sim sala bim” ma sarebbe stato bruttino. Quest’ultima frase è stata il titolo di un film di Stanlio ed Ollio con l’accento sulla seconda “a” (salà), del 1942. E c’è di mezzo un illusionista. Interessante. Però, ecco che ritorna la parolina “sala”. Ha a che vedere con il sale? Il sale è la sostanza, l’intelligenza. Ma a ben cercare, proprio il film del 1942 è la citazione più antica che si riesce a trovare sulla rete. Non da prendere per oro colato, ma è un buon punto di partenza.Eppure possiamo pensare ad una frase che riguardi la magia bianca. Nel cartoon, la fata Smemorina trasforma i topi in paggetti e cavalli, la zucca in carrozza, e crea quasi dal nulla il vestito dell’orfanella Cinerilla. Dalla cenere ai fasti. La cenere come risultato di una trasformazione esotermica, come l’araba fenice che rinasce dai propri resti. Una novella Circe che modifica gli uomini di Ulisse trasformandoli in porci. Mi sto divertendo mettendo in fila tutte queste cose. Le scarpette però l'ha fatte troppo larghe.La parola sarà latina, italiana o swahili? Ma come ho fatto finora a non interessarmi dell’etimologia di queste accozzaglie di lettere?Forse il segreto sta nel non interessarsi dei significati ma lasciar fruire le parole musicalmente, come il solito mantra, nel cervello, sintonizzarsi sulla musica cosmica delle sfere e lasciarsi trasportare dalle onde della forza della corrente universale. Anche porompomperoperò o supercalifragilistic eccetera, o ciripiripin che bel bocchin, che siano canzoncine dei garibaldini o di streghette maliziose, la cosa non cambia. Ci di deve sedere tutti insieme davanti ad un focolare, ci siano o meno le salsicce sulla fiamma, ad occhi chiusi, creare una catena ed evocare, fosse anche yog-sothoth, pazuzu o campanellino, o la fata carfagna, o addirittura la perfida maga magò.Bibidibobidibù a tutti.