Non riesco sinceramente a capire perché mai la notizia abbia fatto scalpore nei telegiornali di qualche giorno fa. I servizi sulle “panchine anti-barbone” che sono state installate a Bergamo non mi sembrano siano così strane. Ok, la notizia faceva leva sul fatto che la prima panchina fosse stata montata in piazza Giovanni ventitreesimo proprio il giorno della sua santificazione. Giochetti da giornalisti…La panchina in questione è una panchina normale che ha proprio alla sua metà un bracciolo, che se può far sedere fino a quattro persone strette, due da una parte e due dall’altra, non consente che qualcuno che non sia bassissimo, ci si possa sdraiare sopra e dormirci. I barboni in pratica. Meglio che costoro si sdraino su di un cartone a contatto con la nuda terra o sul marciapiede, piuttosto che sollevato ed un poco più comodo.Pare che l’installazione sia stata causata dalla denuncia di cittadini benpensanti che non potevano sedersi mentre attendevano l’autobus, proprio perché ci dormiva un senzatetto. Prontamente il comune ha quindi sostituito la panchina normale con una di nuovo tipo, scomoda.Giustamente l’opinione pubblica si è divisa tra chi continua a dimostrare la propria intolleranza ed egoismo verso chi si trova in difficoltà e chi pensa che tutti abbiano diritto almeno a trovare un posto in cui poter dormire.Ma qualcuno ha mai detto a questi giornalisti così pronti a denunciare l’ingiusta discriminazione di Bergamo, città che potrebbe richiamare guerre leghiste e razziste, che a Roma queste panchine già da tempo ci sono? Senza andare a cercare lontano, fatevi un giretto in Piazza Cola di Rienzo, dove queste panchine metalliche con 3 braccioli sono freddamente installate sotto gli alberi e di fronte ai busto di Totò. Già montate dalla giunta di destra e non tolte da quella di sinistra, sono orrendamente il simbolo della inospitabilità della città verso chi non è turista, ma anche per costoro stanchi di chilometri a piedi.
Le panchine anti-barbone
Non riesco sinceramente a capire perché mai la notizia abbia fatto scalpore nei telegiornali di qualche giorno fa. I servizi sulle “panchine anti-barbone” che sono state installate a Bergamo non mi sembrano siano così strane. Ok, la notizia faceva leva sul fatto che la prima panchina fosse stata montata in piazza Giovanni ventitreesimo proprio il giorno della sua santificazione. Giochetti da giornalisti…La panchina in questione è una panchina normale che ha proprio alla sua metà un bracciolo, che se può far sedere fino a quattro persone strette, due da una parte e due dall’altra, non consente che qualcuno che non sia bassissimo, ci si possa sdraiare sopra e dormirci. I barboni in pratica. Meglio che costoro si sdraino su di un cartone a contatto con la nuda terra o sul marciapiede, piuttosto che sollevato ed un poco più comodo.Pare che l’installazione sia stata causata dalla denuncia di cittadini benpensanti che non potevano sedersi mentre attendevano l’autobus, proprio perché ci dormiva un senzatetto. Prontamente il comune ha quindi sostituito la panchina normale con una di nuovo tipo, scomoda.Giustamente l’opinione pubblica si è divisa tra chi continua a dimostrare la propria intolleranza ed egoismo verso chi si trova in difficoltà e chi pensa che tutti abbiano diritto almeno a trovare un posto in cui poter dormire.Ma qualcuno ha mai detto a questi giornalisti così pronti a denunciare l’ingiusta discriminazione di Bergamo, città che potrebbe richiamare guerre leghiste e razziste, che a Roma queste panchine già da tempo ci sono? Senza andare a cercare lontano, fatevi un giretto in Piazza Cola di Rienzo, dove queste panchine metalliche con 3 braccioli sono freddamente installate sotto gli alberi e di fronte ai busto di Totò. Già montate dalla giunta di destra e non tolte da quella di sinistra, sono orrendamente il simbolo della inospitabilità della città verso chi non è turista, ma anche per costoro stanchi di chilometri a piedi.