Kremuzio

La tecnologia vintage era meglio?


C’è la convinzione che le cose moderne, in particolar modo quelle tecnologiche, siano migliori di quelle, diciamo così, vintage. Non è così. E’ vero che la scienza ha fatto passi da gigante, che l’elettronica ogni giorno raggiunge vette di miniaturizzazione e complessità che solo pochi anni fa erano impensabili, ma ci sono dei riscontri negativi. Intanto per quel che riguarda la durata del macchinario, poi la sua fragilità, la possibilità di essere riparato e la sicurezza. Queste considerazioni mi sono venute in mente leggendo la notizia che i vari siti di lancio di missili balistici intercontinentali, quelli che portano bombe atomiche con i Minuteman III capaci di fare milioni di morti, sono controllati da una tecnologia risalente agli anni 60. I computer sono antecedenti di molto ai pc come li conosciamo, ed i telefoni a filo sono gracchianti. Ma ci torniamo dopo.Ricordo a metà degli anni 80 quando riparavo computeroni che avevano grandi floppy da 8 pollici, grandi come fazzolettoni, con dischi rigidi da 5 megabytes che costavano cifre incredibili. Ebbene sì, si riparavano. Si trovava facilmente il circuito integrato malfunzionante, si prendeva saldatore e succhiastagno e si cambiava. Bei tempi. Oggi si butta tutto e si ricompra. Senza parlare dell’uso, senza mouse, con sequenze di tasti particolari. Si doveva conoscere il sistema operativo, mica come adesso che clicchi qua e là e spariscono le cartelle. Poi non c’erano virus, e quando hanno cominciato a diffondersi sono cominciate le prime rogne, ma erano relativamente pochi i dati che perdevi. Oggi è molto diverso.In uno smartphone c’è tanta di quella tecnologia e miniaturizzazione da consentire, se usata bene, non so quale impresa fantascientifica. Sulla Luna ci sono andati con una mezza dozzina di calcolatrici programmabili spacciate per computer di bordo. Gli shuttle avevano sistemi operativi che oggi ci farebbero sbellicare dalle risate. Con schede belle grandi. Diciamo che è un problema di programmi? Meno grafica e più sostanza. Oggi è tutto il contrario. Aumenta la complessità del software, le parti inutili abbondano, ma le interfacce grafiche sono carine e simili tra loro. Come se l’informatica fosse un fatto di mera estetica.E poi ci sono i virus ed il malware, lo spyware e tutta la pubblicità che entra, blocca, rallenta. Una calcolatrice sarebbe più veloce di un pc modernissimo pieno di immondizia.
Ed ecco il discorso delle basi missilistiche. Floppy da 8 pollici immettono le chiavi di lancio segrete in vecchissimi computer arrugginiti, che però funzionano da più di 40 anni senza il rischio che un virus entri da un sito porno e lanci programmi e testate termonucleari. Ricordate la paura del millennium bug del 31 dicembre 1999? Si temeva proprio che i pc impazzissero scatenando la guerra per il fatto che nei sistemi erano attive le ultime due cifre della data, per cui da 99 sarebbero passati a 00 col rischio di un reset dei sistemi d’arma che avrebbero potuto credere di essere stati colpiti e distrutti.Ricordate anche negli anni 70 quando un pilota russo scappò in Giappone con un esemplare di caccia sovietico Mig 25 Foxbat? Venne smontato e deriso per il fatto che l’elettronica fosse stata ancora a valvole. Per poi capire che era una contromisura per impedire che, in caso di guerra atomica, l’elettronica di bordo venisse distrutta da quello che si chiama “impulso elettromagnetico” o EMP, che avrebbe fatto una pappa bruciacchiata di circuiti integrati, transistor o microprocessori.E quando pensiamo che il frigorifero, la lavatrice, la radio di una volta ancora funzionano mentre quelle di oggi si rompono dopo poco, capiamo la differenza di progettazione e costruzione, e purtroppo non possiamo farci niente. Abbiamo voluto l’elettronica e l’informatica di consumo a basso prezzo? Ora teniamoci anche le conseguenze.