Kremuzio

Cantare in preda all’orgasmo


Curioso esperimento, fatto ovviamente con intenti commerciali. Non so se è per vendere la canzone o per vendere vibratori. Fatto sta che, come ci si poteva aspettare, la cosa ha avuto un discreto successo mediatico a partire da youtube fino a finire ai giornali “seri”. Questo dopo qualche tempo quell'esperimento Hysterical Literature fatto da Clayton Cubitt riguardante il far leggere brani di libri preferiti a lettrici sottoposte a vibrazioni intime. Il gruppo di simpatiche cantanti olandesi di chiama “Adam”, e la canzone rivisitata “go to go”. Non si hanno particolari, ancora, almeno sulle pagine serie del web, ma in pratica, costoro cantano con un vibratore tra le gambe e sono ovviamente soggette ad una escalation visibile nel cambiamento di voce, attenzione, respiro e movimenti, fino al punto di non ritorno, ampiamente intuibile. La domanda che nasce spontanea è: ma che tipo di vibratore stanno usando per raggiungere l’orgasmo in pochi minuti? Interno, esterno? Quale parte sensibile hanno sollecitato? Oppure da quanto tempo l’installazione era in atto? Quanti ciac hanno dovuto fare per giungere a quel punto sulle note giuste? Ok, immagino sia tutto un abile “montaggio”, per rimanere in tema. Quante domande… e sono solo quelle più decenti.
Non penso si tratti di un fake, e mi sembra abbastanza reale e credibile, perfino nella personalizzazione delle espressioni, molto naturali. Considerando anche che c’è una telecamera a riprendere l’andamento progressivo, mi sembra un buon risultato. Altro che le urla da pellicola cinematografica normale o a luci rosse.
In più anche la canzoncina non è male, anche se magari non avrebbe fatto così scalpore senza quei primi piani.L’esperimento ricorda quel filmato di Andy Warhol del 1964 intitolato “blow job” nel quale un ragazzo in primo piano viene sottoposto ad un servizietto fuori campo. 35 minuti abbastanza noiosi riassunti in 9 nel filmato qui sotto.Oppure anche il progetto “Beautiful agony”  anche su Vimeo  al quale possono partecipare tutti, dove si vuol rappresentare la “piccola morte” con un primo piano della persona “morente” giusto per dimostrare che la bellezza di certi atti è maggiore non nella visione del corpo, come ampiamente sfruttato dai film porno, ma negli atteggiamenti, smorfie ed altro del viso.Se vi avete partecipato, mandatemi il link…