Kremuzio

Fabbricanti d'armi ed anatemi


Ascoltando alcuni passaggi di quanto detto dal papa all’udienza di ieri, mi sono venute in mente alcune considerazioni. Mi sta bene l’anatema scagliato contro tutti quelli che hanno fatto della corruzione attiva e passiva il loro lavoro (per modo di dire) principale, ma poi il discorso si è basato sui mercanti di armi, che generano guerre e morti.Bello il pezzo “Penso a coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre… Ma pensate, che mestiere è questo!. Sono sicuro che se io faccio adesso la domanda: quanti di voi sono fabbricanti di armi? Nessuno, nessuno: perché questi non vengono a sentire la Parola di Dio. Questi fabbricano la morte, sono mercanti di morte, che fanno questa mercanzia di morte. Che il timore di Dio faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio”.Infatti quante delle persone in piazza S.Pietro fabbricano armi? Però non so quanti fabbricanti di armi ci sono stati durante le sue udienze private con i capi di stato…Stati Uniti, Russia, Germania, Francia, Cina, Regno Unito, Italia, Israele, Svezia, Ucraina in ordine di classifica di valore della produzione.Ora mi piacerebbe sapere se questo discorso, con queste belle e roboanti parole, siano state gridate in faccia ai capi di stato che ha incontrato. Perché mi sembra ovvio che la politica e non solo l’industria abbia il controllo della produzione di armi nel mondo.Dite che non si può? Che ci vuole diplomazia quando ci sono incontri ad alto livello? Potrebbe anche essere vero, però un bell’anatema che fa tremare chi lo riceve, sia o non sia credente, ci starebbe bene. Altrimenti sono parole gettate al vento.E comunque quel discorso sulla corruzione glielo farei ripetere in parlamento…