Kremuzio

Disperato e per niente erotico post


Prima o poi doveva accadere. Attendevo con trepidazione quel giorno neanche fosse il giorno del miglio verde. E da quel momento non sono più lo stesso.Sappiate che sono un paio di settimane che sono costretto a prendere la metropolitana perché il motorino è dal meccanico. Il povero e vetusto mezzo di locomozione a due ruote ha un ingranaggio rotto, e tra l’attesa dell’arrivo del pezzo da chissà dove e la scoperta che il pezzo, nonostante sia quello corretto ed originale, ha i denti diversi, ecco che soffro neanche troppo in silenzio. Ora sono in attesa del contro-ingranaggio dai denti giusti, e pure oggi metropolitana.Un’angoscia, a partire dallo svegliarmi mezzora prima in quanto ci mette mezzora in più, poi la tratta affollata, la calca, gli spintoni, il cambio a Termini, lo stare attento ai ladri, le troppe belle ragazze che ti si spiaccicano addosso, ti si mettono sotto al naso con i capelli puliti e profumati e non sai come reggerti agli appositi sostegni. Ok, non è questo di cui volevo parlare.Allora qualche giorno fa stavo tornando a casa, e negli orari serali non c’è la calca della mattina, il che vuol dire qualche posto libero e meno gente che si siede, a parte i soliti coatti ignoranti che si sbracano nonostante ci siano signore in piedi con gli occhi da cocker che desidererebbero accomodarsi per non fracassarsi un’anca in caso di caduta. Ebbene in un sedile c’era accomodata una ragazza, una delle poche senza smartphone acceso a dieci centimetri dagli occhi, per cui non aveva curvata la testa e guardava il mondo circostante con l’angolazione giusta della mascella. Ebbene, la simpatica fanciulla mi fa “vuole sedersi?”. Ora non so se avessi avuto in quel momento la faccia stanca, occhiaie sotto gli occhi o lo sguardo triste, ma la gentil pulzella non sapeva che per fortuna deambulo speditamente con cosce normalmente muscolose per uno della mia età, che ogni giorno si fa 3-4 km a passo spedito e decine di piani di scale a piedi senza soffrire troppo in entrambe le direzioni.Con un sorriso di circostanza e diniego: “no, grazie” impedendo la altrui soddisfazione di fare un favore all’anziano come una giovane marmotta. Dentro la mia mente soffrivo in silenzio con un malcelato ghigno, e pensavo alla pensione che non arriverà, all’ospizio dei poveri, al bastone che mi impedirà di cadere, al farfugliare con la dentiera che si stacca. Ma poi penso vabbè una ipergentile ragazza non fa primavera, anzi inverno. Ma stramaledizione anche una signora che avrà avuto più o meno la mia età, si siede e mentre lo fa mi chiede se volevo sedermi io… Ed anche un ragazzo una terza volta (in tre giorni differenti, ovvio, mica stavo sanguinando!)…Mi chiedo se c’è qualcosa che non va, se devo cambiare postura o mi devo tingere i capelli o tagliare la barba o mettermi a giocare con facebook indossando le cuffiette di moda ascoltando i Modà. Boh… datemi un consiglio che dentro mi sento un ragazzino, e nonostante faccia pesi tutti i giorni, sembro intrappolato in un corpo da vecchio.Che tristezza.