Kremuzio

Amicizie e nequizie


Probabilmente non sarò il solo a provare una tale perversa forma di masochismo.Chi non sa stare senza amici e/o amiche? Eppure nonostante il fatto che la nostra socialità sia ogni giorno alla ricerca di volti amici, teste che sappiano ascoltare e capirci, occhi che ammicchino in un'alleanza sana e senza doppi sensi, c'è qualcosa che ci spinge a voler ritrovare noi stessi, in beata solitudine.Al lavoro sei costretto a salutare tutti i colleghi quattro volte al giorno: quando entri, esci per il pranzo, rientri dal pranzo e te ne torni a casa. Senza contare quando li reincontri per le scale o in ascensore! Basta a volte un sorriso ed una frase di circostanza sul tempo: troppo caldo o troppo freddo o troppa pioggia. Per chi come me lavora in un grande edificio con un centinaio di dipendenti, la cosa si fa ardua, e quasi assurda. Alla fine ti senti amico di tutti ma allo stesso tempo sconosciuto. Chi sa quanti anni hai o addirittura il tuo cognome? Al massimo una pacca sulle spalle data per un colmo di intimità e cameratismo. E che palle!Poi allo stesso tempo, ti ricordi che devi rispondere alla email di un tuo vero amico, che ti scrive ogni tanto per sapere come stai, ma sai che dopo un po' ti dimentichi di rispondergli, perche' non riesci a trovare quella mezz'oretta in cui fai pace con il cervello e potresti instaurare quel filo cosmico che ti collega a lui o a lei, che dopo tanto tempo attende invano la letterina. Quindi ti ricordi che questi amici hanno 2-3 telefonini, perché vogliono sempre essere in contatto tra di loro. E tu ne hai uno, vecchio, nero, che tieni quasi sempre spento, anche perché quando ti serve, non c'è campo...Ma non è che non li vuoi più sentire o vedere, come poi ti dicono dopo troppo tempo che tentenni. Ma tu li vorresti vedere ogni giorno, farti grandi bevute, mangiarci la pizza e tirarvi dietro cocce di cocomero come si faceva una volta. Nonostante gli anni in più, sai che potresti cazzeggiare come e più di prima. Ma il tempo passa e le prossime email ti arrivano con la ricevuta di ricezione. L'altro si chiede: "ma le leggerà le mie lettere o le cestina?" e poi al telefonop "ma ti ho fatto qualcosa?" e tu giu a spiegare che non ti ha fatto niente, anzi non vedi l'ora di vederlo, ma il lavoro ti prende troppo tempo, e torni tardi a casa e non ti va di riuscire, visto che il giorno dopo si ritorna a lavorare. Ma il sabato? la domenica? Problemi di salute dei parenti, o semplicemente ti va di farti una pennichella e poi ascoltare le partite allla radio insieme al gatto che fa le fusa e non pretende troppo da te.Come fai a dire ai tuoi amici, che, a tua discolpa, abitano dall'altro capo della città, che vuoi startene in beata solitudine nel weekend per spurgarti degli infiniti ciao, buongiorno, a dopo, buona serata, come è andato il weekend...E poi le vere amicizie si strancano, forse, o forse no, dato che sono veri amici, e sanno che sei un pò strano, come da giovane, e che prima o poi ti rifarai sentire come se niente fosse accaduto. C'è chi ha il problema della solitudine, e chi di solitudine non ne ha mai abbastanza!