Kremuzio

Spirosaurus quaestio


Non ricordo qual giorno fosse e neanche di che mese o anno, ma so che accadde. Forse per qualche motivo spirituale o naturale che doveva rendermi partecipe di una manifestazione di tale bellezza.Ero da sempre un cacciatore di fibrilli e spurini, ma non disdegnavo di catturare altri animaletti strani quali cirocefali variegati, manastreppi rubicondi o fatille o sepparelli, ma solo quelli che fischiano.L'atmosfera era molto umida, nonostante mi addentrassi in luoghi ombrosi e folti di piante che non conoscevo. C'era un tiepido vento che invece di rinfrescare, aumentava il disagio di non so quale percentuale, ma non chiedetemi che vento fosse: non conoscevo la sua provenienza.Pensai di essere il primo ad avere osservato quello strano animale, nel profondo di un bosco di alberi di cui ignoravo la specie. Nel paese vicino - che aveva un nome, ma non ricordo quale - i vecchi non ne avevano parlato mai, neanche dopo quelle interminabili bevute di sirto che liberando ogni remora li faceva discutere troppo.Saltellava come una molla, una grande molla rosa, una spirale vermiforme o un verme spiraliforme, qua e là, senza un tratto rettilineo; ad ogni rimbalzo non si capiva bene dove sarebbe atterrato e questo accadeva almeno una volta al secondo. In una specie di moto perpetuo.Questi movimenti non erano rumorosi, nonostante calpestasse con violenza – e grazia insieme - le strane foglie cadute da quegli alberi tra cui, forse, ne avevo riconosciuto solo uno: uno stroppo dalle larghe radici.Ci fu un momento in cui la bestia si fermò per tre interminabili secondi: pareva fissarmi, interrogativa, anche se non sembrava avere occhi e anzi, a ben pensarci, era molto probabile che gli occhi fossero quelle macchie in basso, mentre in alto avrebbe potuto avere i polmoni o un pertugio con il quale accoppiarsi o la bocca con la quale divorarmi. Subito dopo riprese il saltellìo, in preda a un equilibrio stabile o instabile… non saprei definirne il movimento se non, ora che ci ripenso, come una specie di pogo morbido e flessuoso. Tornò all'interno della macchia, sempre in silenzio, così come ne era sbucato per mostrarsi alla mia vista.Non avevo più voglia di cacciare fatille volanti dopo quel che vidi, per cui tornai a casa prendendo strade che non ricordavo di aver mai percorso. Me ne resi subito conto: sapere che diavolo di animale fosse sarebbe stato abbastanza interessante, ma non poteva essere così eccitante come il non saperlo. Una cosa, però, la ricordo perfettamente, chissà perchè: quell'enorme vermiforme, di profilo, somigliava ad un punto interrogativo.E su questo mi arrovello, mentre mi infilo la canna del fucile in bocca e mi accingo a premere il grilletto.Domani la gente si chiederà – forse - perché io l'abbia fatto, ma sono certo che per allora avrò tutte le risposte.Kremuzio