Kremuzio

Un gioco per l'estate


Rimanere per qualche giorno senza motorino, e dover andare a lavorare significa prendere per due volte al giorno la metropolitana. Per autoricompensarci del fatto che il biglietto costa il doppio di quanto si spenderebbe per muoversi autonomamente sulle due ruote, si cerca di far di necessità virtù, osservando chi intorno a noi sta viaggiando stipato nelle carrozze.E guardando tutte le donne presenti nelle vicinanze, mi sono inventato un gioco, esclusivamente cerebrale, e mi si consenta, assolutamente innocente. Basta non metterci malizia, ma solamente una purezza tipica delle ricerca scientifica pura.Osservo una donna qualunque, bella o meno bella che sia, anziana o giovane: studio i suoi capelli, cogitando sulla quantità; il colore originale che traspaia al di sotto della eventuale tinta; la copiosità delle doppie punte, se sono lisci ricci ondulati, lavati o sudati; se sono folti o radi, e se legati o sciolti. E se sono di etnie diverse, meglio ancora... dai ricciolini folti delle nere ai lunghi e neri e liscissimi delle asiatiche.Poi, nel caso queste appartenenti del gentil sesso fossero appese ai ganci o ai mancorrenti o altri appigli superiori, getterei uno sguardo alle loro ascelle, per controllare se ci siano o meno presenze pilifere. Ormai sono rarissime, o peggio uniche le donne che non si depilano quell'incavo misterioso, temuto come se si trattasse di un luogo terribile e di cui vergognarsi. Eppure proprio da quella fonte di feromoni, dovrebbero crescere peli che nel progetto di madre natura avrebbero l'incarico di cospargere richiami sessuali tutt'intorno. Magari sarà un mio cruccio o un mio ricordo di quando tanti anni fa, le donne erano più libere di essere se stesse. Non avevano la pubblicità che le incita a sentirsi sporche. E basta osservare film anni 50 e 60 e vedere come tutte le più grandi attrici mostrassero con orgoglio ascelle appena appena selvagge, ed indiscutibilmente naturali.Comunque, dicevo, visto che i peli ascellari sono quanto di più simili ad altri tipi di peli, che poi sono il goal del mio gioco testé inventato, dopo aver ancora una volta ribadito l'aspetto ludico, antropologico del gioco, cerebralmente ci si deve immaginare come il sogetto preso in considerazione sia proprio lì sotto. Per dirla chiaramente, cerco di immaginarmi come il monte di Venere sia o meno ricoperto di peli. E mi immagino se essa sia il tipo da depilarsi completamente o da scolpire come Edward manidiforbice cuoricini o altri segni nel cespuglietto folto, o solo una strisciolina più o meno larga, o se invece sia folta ed incolta come la foresta vergine. E metto in relazione il colore dei capelli con quello più nascosto, e se magarai anche nel punto oggetto dell'immaginazione sia colorato o decolorato.Discutendo con giovani colleghi di lavoro, spesso ci si scontra su come il maschio nostrano vorrebbe che sia la femmina. La maggior parte dei giovani ha quasi ribrezzo delle pelosità femminili, ed anzi vorrebbe la compagna esclusivamente depilata. Un'altra minoranza accetta qualcosina di più curato, mentre nessuno, a parte me (ovviamente nel mio entourage lavorativo, vorrei ben sperare), preferisce l'incolta naturalezza.Ok provateci, senza dare nell'occhio e ovviamente fermandovi in qualsiasi esagerazione, rivolgendo l'attenzione anche alle signore più anziane, alle donne di tutte le corporature e stile, castrando ogni desiderio incipiente.E se non riuscite a controllarvi, scendete dal vagone e lasciate perdere. Peccato... Non si vince niente: è solo un modo per rimanere in metropolitana senza pensare ai rincari del pane e della benzina. O meglio, si vince sempre in quanto non si ha la possibilità d confrontare l'immagine creata nella mente con la realtà. E' sicuramente un "gioco" eccessivamente maschilista, ma se ci pensate bene, è più rispettoso del solito gioco che facciamo di solito, con sguardi molto più insistenti e meno apprezzati, nel cercare di capire se la donna che prendiamo di mira porti o meno il perizoma e/o il reggiseno... Nel nostro caso, osserveremo con insistenza solo i capelli, e faremo, forse, piacere alle nostre "vittime" inconsapevoli di prendere parte al "gioco"...