Kremuzio

Rondini


E’ strano stare sulla spiaggia in un settembre ancora caldo, guardare il mare vuoto di bagnanti ma colmo di gabbiani, e, alzando gli occhi, notare uno strano movimento.Sembrano normali giochi di uccelli: picchiano, cabrano, si inclinano da un lato poi dall’altro, danno una decina di battiti d’ala per riprendere quota e poi ancora giù. Sembrano andare a caccia, e ti immagini che ci siano nugoli di insetti volanti nei quali loro scivolano dentro come foche in un branco di sardine. Ti accorgi subito che sono rondini e che mentre giocano o mangiano, se ne stanno andando via. Vanno tutte verso sud. E proprio il primo giorno di cielo nuvoloso, con poco sole, vento che cambia direzione, nuvoloni neri e qualche pioggerella.I gabbiani rimangono, hanno imparato a mangiare di tutto, elemosinare pezzi di pane o rovistare nella spazzatura. Le rondini no, tornano in Africa, in luoghi caldi, sempre in minor numero, rispetto ad una volta. I nidi sono sempre meno sotto le grondaie, forse neanche gli insettini sono più buoni come una volta. Ma è comunque uno spettacolo: non sono in fila, non si mettono in parata o in formazioni  geometriche per risparmiare fatica. Magari quando saranno sul mare cercheranno di faticare meno possibile, ma ora no, sembrano felici nei loro scomposti veloci ed anarchici movimenti. Forse non vogliono dare nell’occhio, o forse fanno finta di niente, o forse non sanno neanche loro cosa stanno facendo. Sanno che devono farlo e lo fanno. E magari noi a chiederci il perché. Allora dobbiamo imparare a chiedere di meno il perché alla natura, e lasciarla fare. E’ il modo migliore per rispettarla.Pare che un mese fa sia toccato alle cavolaie, farfalle. Cambiano continente anche loro, vanno a riprodursi, almeno quelle che sopravviveranno, quelle che non verranno mangiate dalle rondini.