Kremuzio

Perché non dovremmo farlo?


Il “di qualcuno” beneamato presidentissimo del consiglio ha detto la sua sulle banche, ovviamente trattandoci da idioti come suo solito “Non mettete i soldi sotto il materasso!” per lasciarli in banca o per metterli in altri posti? Il consiglio di aver fiducia nelle banche, le stesse, per inciso, che non ci prestano i soldi quando abbiamo l’acqua alla gola, le stesse che aumentano i tassi di interesse e neanche ci fanno l’elemosina di un decente interesse annuale. Sembrerebbe dettato da leggi economiche inoppugnabili. Ma se sono state proprio le banche a toglierci quel poco ottimismo che ancora tenevamo in serbo. Io, quei pochi soldi che sono trasformati in chissà cosa, me li riprenderò. E risparmierò in spese, continuerò a pagare in contanti, al massimo una carta ricaricabile senza spese, niente carta di credito da 40-50 euro l’anno di tasse, niente imposte di bollo, niente foraggio a quei ruminanti dal colletto bianco. Pensate che sollievo! Se avessi un mutuo terrei un conto solo per pagarlo, ma ci dovrei pensare un po’ sopra, cercando di trovare un istituto che non faccia parte di un cartello votato allo sfruttamento del risparmiatore. Dicono che ora le azioni si stanno riprendendo! Da meno 40-50% ad un più 5-9%. Ma se la matematica non è un’opinione, vuol dire un crollo del 30-40%! Il solito infinocchiamento della comunicazione giornalistica. Cauto ottimismo o stupidità?E poi guardiamo i riccastri e come si comportano. Una parte in banca, una parte in speculazioni, altra parte in opere d’arte. Vi ricordate quello sporcaccione (avevo scritto un altro aggettivo ma l’ho cancellato) di Poggiolini e signora che avevano in casa forzieri pieni di dobloni d’oro?  Niente materasso, ma qualche istituto “etico” che presti i soldi a chi ne ha bisogno. Considerate anche che la prossima una tantum che preleverà automaticamente i soldi dal vostro conto corrente non troverebbe niente.Esistono banche etiche che ti danno lo stesso interesse di quelle amorali, ovvero quasi niente, ma che investono in sviluppo ecosostenibile o elargendo microcredito in paesi in via di sviluppo. Ci sono poi istituzioni che ricevono piccoli fondi via internet proprio per questo microcredito: andate su www.kiva.org e con piccole somme aiuterete qualcuno che avrà nome e cognome, vedrete i suoi sviluppi e vedrete che ridarà indietro fino all’ultimo centesimo. In cambio non guadagnerete niente come denaro nel breve tempo, ma nel lungo, aiuterete lo sviluppo e di sicuro qualcosa ve ne verrà in tasca, se non solo nella consapevolezza di aver fatto del bene.