Kremuzio

Stornare gli stormi di storni?


In campagna fa già fresco per questi delicati uccellini, per cui pochi minuti prima del tramonto si precipitano sugli alberi delle zone intorno al Tevere e dalle parti della stazione Termini, dove possono trovare pini platani ed altri alberi d’alto fusto sui quali passare la notte al calduccio, vicini vicini agli altri compagni di specie. Hanno mangiato molto e bene, magari rovinando coltivazioni che non conosco, o forse mangiando insettini vermetti moschini o bacche e molliche… chi lo sa? Io no di certo. Il risultato poi di questo mangia mangia è ricoprire le strade auto e persone al di sotto di questi alberi. Fanno tanta anzi tantissima cacca, tonnellate ogni sera, finché non si addormentano. Rendono maleodoranti interi quartieri. La gente passa con l’ombrello aperto, corre e scappa ma prima o poi verrà colpita in testa o sulle spalle, o sui vetri o sulle carrozzerie, o sui parabrezza delle moto, in faccia etc.Poi la puzza che sale dalle strade è quasi peggio di quella che hanno normalmente per traffico e cassonetti. Oltre al fatto che se c’è umidità diventa scivoloso e crea un sacco di incidenti tra scivolate e slittamenti di gomme.Allora i furbastri del comune cosa si sono inventati? Amplificatori e trombe che mandano kilowatt di registrazioni di storni terrorizzati e cornacchie incazzate, dato che ritengono che tali strida possano spaventare gli stormi di uccellini e cacciarli via. A prescindere che questi ormai hanno imparato che non c’è niente da aver paura, immaginate le persone che abitano nei dintorni, oltre a sentire il rumore diabolico di centinaia di migliaia di uccelli pigolanti, uniti agli amplificatori, ed al rumore di traffico “normale”… Un inferno acustico ed olfattivo.Eppure alle luci rosee del tramonto vedere quei nugoli scuri cangianti forme che si rincorrono e ritrasformano, ora diventano una goccia nera, ora una falce o una sfera. E si plasmano e fondono e ritrasformano ogni secondo come una lampada psichedelica che non illumina, anzi toglie luce ma ipnotizza fino a quando non diventi buio sul serio. E dall’alto guardi uccelli più grandi, predatori come falchetti o cornacchie o corvi che si gettano in picchiata su queste ombre che si aprono squarciano dimezzano scindono come un ameba che si riproduca, poi passato il pericolo si riuniscono e ritrasformano in un moto perpetuo di palle puntinate e fluttuanti sulle acque del Tevere.Un vero spettacolo… anche se puzzolente…