Kremuzio

Animali in città


Le brutte esperienze a volte aiutano, ma ti fanno star male. Ti danno da pensare e considerare che si tratta di miseri involucri di ossa carne pelle piume peli, con un po’ di coscienza dentro e due occhi che ti uccidono o ti regalano emozioni. Ieri mattina, in giro nel traffico come al solito, zigzago tra le macchine in fila al semaforo e con la coda dell’occhio vedo qualcosa di strano sul frontalino di un’auto. Una Mercedes station wagon, pulitissima, bianca immacolata, guidata da un uomo grassissimo che somigliava al sergente Garcia dello Zorro anni ’60. Sembrava un pon pon verdognolo, incastrato nel faro destro. Incastrato! La testa di quel povero passero incastrata tra il faro e la calandra. Il corpo pendulo con le zampette all’aria, immobile. Un povero cadaverino, probabilmente preso in pieno sul raccordo o su qualche strada consolare. Non dovrebbe essere stato facile, ma di sicuro la velocità ha aiutato la sorte segnata di quell’uccellino. Una brutta impressione veramente.E cosa dire di ieri sera, dopo un semaforo lancio lo scooter alla fantastica velocità di 40 km all’ora, in una strada larga, vuota, coperta di sampietrini, quando sempre con la coda dell’occhio vedo un piccolo siluro grigio dotato di quell’intelligenza stupida che solo i gatti possiedono, correre sguaiatamente e dirigersi arcuando la traiettoria verso la mia ruota anteriore. Io inchiodo, slittando, capendo che l’avrei preso in pieno. Tiro giù le gambe, impreco ad alta voce, e sento sul piede sinistro un tonfo sordo, che percepisco ancora se ci ripenso. Mi aspetto il peggio, ma quel gattone grigio dopo l’urto si rimette a correre tornando indietro e facendo inchiodare un altro paio di auto. Finisce sotto un’auto in sosta e mi sembra di vederlo leccarsi il pelo. Non ho il coraggio di fermarmi. Non ce la faccio. Ho un gatto anch’io a casa, grigio, e l’unico pensiero che mi solleva è quello di non averlo sentito miagolare o soffiare o fare quel grido strano e disperato che fanno i gatti quando pesti loro inavvertitamente la coda. Ma perché non fanno come i cani? Quanti ne ho visti aspettare al semaforo, seduti, poi guardare a sinistra, a destra ed attraversare trotterellando sulle strisce. Ma sono sicuro che il gatto sta bene. Ha fortunatamente preso la mia caviglia invece che la ruota verso la quale puntava! Ma prima o poi un’auto lo prenderà in pieno. E‘ il destino degli animali in città, purtroppo.