Kremuzio

Perché Kremuzio?


Alcuni amici mi chiedono perché mi sia chiamato Kremuzio. Niente a che vedere con lo Shakespeariano Mercuzio (che l’ignorante Word cerca di correggermi in Mercurio) o con la crema o parti anatomiche nascoste in rima. A parte che il nome mi sembra dolce ed aspro al tempo stesso, è carico di significati storici che potrebbero essere attuali.Mi incontrai con il nome Cremuzio Cordo un giorno mentre stavo lavorando in giro per Roma. Ci parcheggiai l’auto tanti anni fa sotto la lapide di questa strada nel quartiere Balduina. Mi piacque. Poi lo ricercai in un’enciclopedia, dalla quale venni a sapere che si trattava di uno “storiografo romano del dissenso” nato alla fine del primo secolo avanti Cristo, senatore, che esaltò la Repubblica passata andando contro il nuovo ordine imperiale portato avanti dalla dinastia Giulio-Claudia. Scrisse gli Annales, ovvero resoconti storici anno per anno, come era la moda degli storici dell'epoca, dove esaltava l’uccisione di Cesare ed i suoi assassini.Nel 25 dopo Cristo, sotto l’imperatore Tiberio, venne accusato di lesa maestà per le lodi a Bruto e Cassio da due “clienti” di Elio Seiano che a quei tempi era un potente ministro o meglio un Prefetto del Pretorio. Cremuzio non attese l’esito del processo e si suicidò lasciandosi morire di fame. Gli Annales vennero condannati al rogo ma se ne salvarono fortunosamente alcuni frammenti giunti fino a noi.  Seneca nel Consolatio ad Marciam 6. 22 passim (Marcia era la figlia di Cremuzio) scrive: Quid faceret? Si vivere vellet, Seianus rogandus erat, si mori, filia, uterque inexorabilis: constituit filiam fallere. Usus itaque balineo quo plus virium poneret, in cubiculum se quasi gustaturus contulit et dimissis pueris quaedam per fenestram, ut videretur edisse, proiecit; a cena deinde, quasi iam satis in cubiculo edisset, abstinuit. Altero quoque die et tertio idem fecit; quartus ipsa infirmitate corporis faciebat indicium. Complexus itaque te, 'Carissima' inquit 'filia et hoc unum tota celata vita, iter mortis ingressus sum et iam medium fere teneo; revocare me nec debes nec potes.' Atque ita iussit lumen omne praecludi et se in tenebras condidit. Cognito consilio eius publica voluptas erat, quod e faucibus avidissimorum luporum educeretur praeda. Dum deliberatur, dum accusatores iterum adeunt, ille se absolveratNella foto c’è il bel faccione di Seneca e non Cremuzio del quale non ho trovato un’immagine. Se mi ricordassi come si traduce il latino, apprezzerei meglio l’elogio consolatorio… Ma mi sembra che un po’ si colga il senso della questione: Aveva un’eccessiva libertà di parola… Grave allora come oggi. Nulla di nuovo sotto il sole…