Kremuzio

Yellow leaves


Cosa c’è di più naturale di foglie gialle che cadono sul terreno? Metafora della caducità della vita, degli organismi che una volta terminato il loro transito ed il loro essere vivi, si trasformano in minerali e sostanze nutritive per la stessa pianta che le ha generate, per il terreno e gli animaletti. I lombrichi ad esempio le trasformano nella loro utile deiezione e ridanno nutrimento alle radici. E così via, anno dopo anno, da milioni di anni la caduta di foglie morte, persino immortalate nel loro lento procinto di cadere, dal poeta Montale, sono l’ineluttabilità della morte e la sicura nuova vita dopo la trasformazione.Ma nelle città non è così. Sono rotture di scatole. Cadono sui marciapiedi e si accatastano come neve sporca ai margini dei viottoli, davanti i portoni, si inzuppano d’acqua e si incollano a scarpe, pneumatici, ruote di carrozzina; nascondono cacche di cani, cicche di sigaretta e soldi persi. Con poca pioggia vanno ad intasare i tombini e lasciano che le strade si allaghino. Oppure diventano pericolose fonti di pericolo per le ruote dei motrini e delle automobili, che slittando rischiano incidenti.Ma tutto questo ben di Dio che potrebbe diventare nutrimento, viene spazzato via da solerti spazzini chge prima passano con soffiatori alimentati da motori a scoppio, poi con quelle grandi scope da streghe, poi con quei piccoli motocarri chiamati spazzatrici che raschiano e raccolgono le foglie raccolte in mucchi in mezzo alla strada.E così poi tutto viene trascinato via, forse bruciato, forse trasformato in concime, chissà, ma spero non venga mai meno la funzione che la natura aveva destinato a quelle sottili gialle bellissime foglie che hanno il solo torto di essere morte.