Kremuzio

La pace permanente


Se i capi riconosciuti dell’umanità che controllano gli strumenti rinunciassero completamente al loro uso, con piena conoscenza delle relative applicazioni, si potrebbe ottenere la pace permanente. Questo è evidentemente impossibile, se le grandi potenze della terra non rinunciano al loro programma imperialistico. E questo sembra a sua volta impossibile, se le grandi nazioni non cessano di credere nella competizione che uccide l’anima e di desiderare la moltiplicazione dei bisogni e, quindi, l’accrescimento dei beni materiali (Gandhi, antiche come le montagne, ed. di Comunità).Ma finora la pace, solo quella tra i grandi blocchi, pare si sia ottenuta solo con la paura e con l’armamento esagerato dei propri depositi, ben consci che un attacco da parte degli uni porterebbe ad una distruzione totale per entrambi. C’era qualcuno che diceva che se sui piatti di una bilancia si aggiungono armi su di un piatto e poi sull’altro per mantenere l’equilibrio, prima o poi la bilancia si spezzerà. I vari trattati di non proliferazione nucleare hanno portato il mondo non allo scontro diretto di due grandi superpotenze, ma al crearsi di molti scenari di conflitto convenzionale che rischiano di sfociare in conflitti nucleari. Ormai anche stati di media grandezza, che però hanno problemi di religione o di sovrappopolazione, posseggono decine di testate nucleari, ed i vettori per lanciarle a migliaia di chilometri di distanza. Mi piacerebbe sapere quali siano i protocolli che questi paesi adottano per impedire lanci accidentali. Si sta dando troppa importanza al cosiddetto terrorismo internazionale piuttosto che ai governi che puzzano di militarismo ed il cui fetore arriva fin qui. India e Pakistan hanno problemi tra loro che prima o poi sfocerà in qualcosa di terribile. La paura c’è, i presupposti pure, i precedenti anche. Sono migliaia di anni che costoro si guerreggiano. Addirittura alcuni archeologi, rifacendosi ai testi Veda di molte migliaia di anni fa, in particolare il Mahabarata, ipotizzano ci siano state battaglie con l’uso di armi nucleari e macchine volanti: i Vimana, specie di tappeti volanti della tradizione favolistica. Un certo Davemport, morto alcuni anni fa, che ebbi l‘occasione di conoscere ad una conferenza, portò le prove con foto di vetri fusi da un’enorme calore nei pressi di Mohenjo-Daro, che lui imputò all’uso di armi nucleari.E’ difficile credere a tali teorie, ma cosa possiamo aspettarci dal futuro che non sia stato fatto in passato? Quali erano i bisogni di 6000 anni fa paragonati a quelli di oggi? Non sono solo le grandi nazioni ad avere scopi imperialistici aumentando bisogni e pretese, ma una pletora di stati medio-piccoli in quasi tutti i continenti.Noi occidentali abbiamo paura di conflitti su grande scala, e contemporaneamente alcuni gruppi etnici si sgozzano letteralmente lontano da casa nostra, ma neanche poi tanto lontano. Ricordiamoci della barbarie di paesi vicini a noi come l’ex Jugoslavia. La colpa è dei bisogni che ci creiamo, quindi del consumismo?Gandhi, uno dei più grandi uomini che abbiano mai calpestato il suolo di questo pianeta, era certo di sì. Non sarò certo io a dire il contrario, ci mancherebbe. Ma da noi dicono che bisogna consumare di più, per aumentare il PIL… Quanta differenza tra i “grandi statisti” passati e quelli attuali…